THE DARK HEDGE |
Non amo particolarmente i paesaggi del nord Europa e il
precedente viaggio in Irlanda (fatto a fine giugno) mi aveva lasciato il
ricordo di freddo, sistemazioni poco confortevoli e pioggia.
Il ritorno in Irlanda dopo dieci anni esatti è stato
completamente diverso.
La meta: Donegal e Irlanda del Nord.
La meta: Donegal e Irlanda del Nord.
Volo di andata
Venezia – Dublino con scalo a Manchester. Compagnie: Monarch e Ryan air
(con ritiro bagagli e nuovo check-in)
Ritorno Dublino – Venezia, volo diretto Ryan Air.
Periodo dal 4 al 12 luglio 2017.
I voli sono stati acquistati on line direttamente dalle
compagnie aeree a marzo 2017. Il prezzo
era in continua crescita, costoso
soprattutto quello in andata: ecco il motivo per cui abbiamo spezzato il
viaggio in due tratte. Ma è stato pesante. Per cui lo sconsiglio.
Il volo, continuamente monitorato, è arrivato fino ad un costo di Euro 350/400 per andata e ritorno. E’ poi calato considerevolmente un mese prima della partenza. Ma dato che bisogna prenotare per tempo gli alberghi ecc. consiglio in linea generale di acquistarlo molto prima, quando il prezzo sembra ragionevole.
Dunque non amando nei tour i continui spostamenti abbiamo
ripartito le notti in questa maniera: 1 notte a Dublino in arrivo vicino
all’aeroporto, 3 notti a Dungloe in Donegal, 3 notti a Ballygally nella costa
nord dell’Irlanda. Una notte a Dublino prima di partire.
Le mete che ci eravamo proposti :
Donegal
·
Slieve Ligue
·
Glenveagh National Park e il Castello
·
The Rosses
North Ireland:
·
Giant’s Causeway
Carrick-a-Rede Rope bridge
Carrick-a-Rede Rope bridge
· The Dark Hedges
Dublino: un po’ di città.
Auto: come consigliano tutti dopo un rapido confronto
abbiamo noleggiato l’auto dall’Italia con la Budget, 5 porte, auto Opel corsa,
senza aria condizionata. Errore. Perché il clima in Irlanda varia e di molto.
Se l’esperienza precedente ci aveva lasciato la sensazione di freddo questa volta il clima era decisamente più
mite. Il sole c’è stato ogni giorno. In
hotel si dormiva con le finestre aperte e l’auto necessitava di aria
condizionata.
Sempre riguardo al clima: più caldo il lato ovest dell’isola rispetto al
nord est. L’unico momento di freddo l’abbiamo avuto l’ultimo giorno a Dublino.
Arriviamo agli hotel: dunque vista l’esperienza precedente
no B&B, abbiamo cercato guest house. Ma guest house nelle località scelte non
c’erano. Per cui ci siamo rivolti agli
hotel consigliati. Il primo prenotato è stato il
Ballygally Castel hotel. Perché fronte mare, perché c’erano buone recensioni e
perché c’era la leggenda del fantasma. Hotel costoso che non consiglierei. Ecco
la mia recensione su tripadvisor.
Ballygally Castle Hotel
Ballygally Castle Hotel
Baia a lato del Ballygally Hotel |
Prato di fronte al Waterfront hotel |
Il secondo hotel, ottima scelta, Waterfront hotel a Dungloe. A metà del prezzo del precedente. Vista incantevole fronte baia. Forse stanza un po’ piccola.
Interno dell'hotel Waeterfront |
Vista incantevole sulla Baia |
Parziale landscape
Torniamo al viaggio. Questa volta la guida a sinistra è
risultata più faticosa della precedente
visita. Abbiamo fatto l’integrazione dell’assicurazione (casco) per 18 Euro al giorno e ci è stata utile in quanto
abbiamo rotto il deflettore.
Il primo giorno in Donegal
abbiamo cercato di raggiungere le Slieve Ligue. Dicono siano tra le
scogliere più alte d’Europa. Scrivo “dicono” perché noi le scogliere non le
abbiamo mai raggiunte. Seguendo i
consigli di un precedente recensore di tripavisor abbiamo messo il navigatore
su Teilean e da lì sembrava tutto come descritto. Un primo cancello da
richiudere, un secondo prima del posteggio e poi a piedi.
Solo che di turisti non se ne vedevano e noi abbiamo
cominciato a salire in un terreno che si faceva sempre più impegnativo,
paludoso e difficile. Dopo un’ora e mezza di salita ci siamo resi conto che non
erano quei 40 minuti indicati nelle guide. O eravamo dei pappamolla o avevamo
pasticciato. Siamo tornati in auto e solo in hotel abbiamo visto che la strada turistica, transitabile tutta anche in auto non era quella che avevamo fatto noi.
Noi avevamo preso il sentiero “One man's Path”. Per escursionisti avventurosi.
Peccato.
Il primo giorno ci ha lasciato l’amaro in bocca.
Il primo giorno ci ha lasciato l’amaro in bocca.
One man's path |
La strada percorribile in auto |
Secondo giorno abbiamo fatto la visita guidata al Glenveagh National Park e Castello.
Tour più bello di quanto ci aspettassimo. Dal posteggio al castello
c’è un pulmino a pagamento. L’entrata è
da prenotare in quanto si entra a ore stabilite e gli interni sono interessanti
perché arredati e raccolti (splendido il salotto con tappeti e divani floreali
dello stesso disegno).
Del castello, costruito verso la fine del 1800 viene spiegata bene la storia qui.
Su consiglio della Routard abbiamo visitato la pasticceria (tea room)
adiacente. Torte spettacolari. Da provare la Lemon Pie.
pasticceria del Gleveagh Castle |
La strada che costeggia la costa è tutta panoramica. Noi abbiamo fatto una
deviazione per raggiungere il Bloody Foreland un promontorio sulle scogliere affascinante e ci siamo
immaginati di camminare nella brughiera che scende verso il mare, con la nostra
cagnetta lasciata a casa.
Taby |
Nel Donegal abbiamo cenato due sere in hotel e una sera al Lobster pot.
Che non consiglio o meglio andateci ma non prendete il piatto della casa, il
Titanic costoso e scarso di crostacei.
Piccola divagazione sul cibo: il nord dell’Isola è uno di quei posti in
cui purtroppo la cucina non ha incontrato i nostri gusti. Molto fritto, carne
dura (anche sirloin), il solito salmone per secondo.
Irlanda del nord: si capisce di essere entrati quando le case sventolano le
bandiere inglesi nei giardini.
Lo scrivo volutamente al plurale perché sono davvero tante. Immaginatevi
le case a schiera, con un fazzoletto di giardino davanti. Su ogni fazzoletto
c’è una bandiera. Una infilata di simboli che troneggiano nell’aria.
Il Ballygally hotel è un hotel che si dà tono. Quando arriviamo noi c’è
un matrimonio e per un attimo di fronte a tanta eleganza ci sentiamo
inadeguati. La sposa in broccato panna, bella e magra come un chiodo, mi sorride e si
lascia fotografare.
E’ capitato spesso nei nostri viaggi di fotografare spose. Mi viene in mente un matrimonio in una isoletta sul Bosforo. Una sposa che strideva nell’ambiente pesantemente rurale.
Ogni volta mi chiedo dove stava lo sposo però se ricapita, la volta successiva è sempre lei che fotografo. Come la sposa in motorino di Saigon.
E’ capitato spesso nei nostri viaggi di fotografare spose. Mi viene in mente un matrimonio in una isoletta sul Bosforo. Una sposa che strideva nell’ambiente pesantemente rurale.
Ogni volta mi chiedo dove stava lo sposo però se ricapita, la volta successiva è sempre lei che fotografo. Come la sposa in motorino di Saigon.
Viaggio quando ho voglia di sapere e di avventura. Quando voglio entrare nell’immaginario di posti esotici.
Il viaggio è una fuga alle convenzioni.
La stanza che ci viene assegnata è quella richiesta in tante mail. Ne abbiamo scritte tante perché ogni volta ci veniva risposto in maniera evasiva, come un disco rotto.
E’ grande, tranquilla, dà sul giardino e si vede una parte di mare.
La colazione è buona. La cena come al solito, tanto fritto e carne dura.
Il primo giorno visto il tempo piovigginoso diamo un’occhiata al castello
di Glenarm e poi arriviamo al parco dove
raggiungiamo con una semplice passeggiata le cascate di Gleno.
Cascate di Gleno |
Sarà che in Italia abbiamo le Dolomiti fuori casa, questa escursione ci è
parsa quasi uno spreco di tempo. Per cui, no, non la consiglio.
Concentriamo nel giorno successivo le mete previste.
-
Giant Cuseway – grande visitor center – pulmino
a pagamento per raggiungere le scogliere- audioguida in italiano. TANTA GENTE.
Una processione. Ma non è quello che delude.
Un po’ ci si sente ingannati dalle foto sui depliant, fatte probabilmente all’alba, con un grand’angolo.
Un po’ ci si sente ingannati dalle foto sui depliant, fatte probabilmente all’alba, con un grand’angolo.
Perché le scogliere a diamante occupano una
parte di una baia piccola. Nelle immagini le pietre sembrano enormi, in realtà
sono dei sassi ampi su cui si
cammina tranquillamente.
Foto fatta da noi |
Foto depliant |
Ci consoliamo con un tè inglese, scones e
clotted cream nel salotto del Giant Cuseway hotel costruito nel 1836 dove
soggiornavano i primi turisti e dove si
recavano le guide per procacciare lavoro.
-
Carrick-a-Rede Rope Bridge. Un ponte di corda sospeso tra la scogliera e lo scoglio. L'oceano sotto. Un’ora di coda per prendere il biglietto. Fila prima di entrare nel ponte. Il mio consiglio? Saltatelo.
Carrick-a-Rede Rope Bridge. Un ponte di corda sospeso tra la scogliera e lo scoglio. L'oceano sotto. Un’ora di coda per prendere il biglietto. Fila prima di entrare nel ponte. Il mio consiglio? Saltatelo.
Scendete piuttosto
nella splendida spiaggia bianca di Ballycastle – White Park bay dove immagino
di correre con Taby. Lei va matta per
l’acqua.
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The Dark Hedges: da non perdere assolutamente. Trono di spade o no è un
viale bellissimo, toglie il respiro. La cosa più forte vista in questo viaggio.
Le immagini in questo caso sono inferiori alla realtà.
Dublino - Temple bar |
Il giorno successivo riconsegniamo l’auto al posteggio della Budget e la navetta ci riporta in aeroporto.
Posso
aggiungere: nel nord dell’isola i
paesaggi più belli sono lungo le coste. Per cui è consigliabile prenotare
alloggi vicino al mare.
Certo il nord
è selvaggio e ha il suo fascino. Però per chi dovesse visitare l’Irlanda la
prima volta mi sentirei di raccomandare la parte sud ovest fatta nel viaggio
precedente.
Poi si sa
questa è la mia valutazione che è soggettiva e legata all’individualità e a tanti
fattori: tempo, sistemazioni, affluenza.
Link :- Irlanda Glenveagh National Park IL REPORTER, bellezza desolata di Andrea Lessona
Link :- Irlanda Glenveagh National Park IL REPORTER, bellezza desolata di Andrea Lessona