sabato 28 dicembre 2019

BENEDETTI SILICONI!

Siliconi e petrolati sono davvero dannosi?

  Con gli anni sono passata da una skin care con detersione, creme di profumeria viso  e contorno occhi,  a qualcosa di più specifico.
Forum on line di appassionate di cosmetici che seguivo demonizzavano le creme che adoperavo in quanto piene di siliconi e paraffina.
Allora anch’io ho cominciato a rivolgermi a creme di farmacia prive di siliconi ma più ricche di principi attivi.
Per un anno, due, forse tre  su consiglio anche della dermatologa ho proceduto con esfolianti al glicolico, vitamina c (quest’ultima davvero una grossa scoperta) cremine  contorno occhi “naturali ”ed emollienti.
Risultati? Bah, forse meglio prima, sta di fatto che prima ero anche più giovane.
La crociata delle forumine anti siliconi e petrolati era diventata una campagna vera e propria e chi si azzardava a sostenere almeno parzialmente la loro innocuità/utilità era additato e provocava sollevazione popolare (si fa per dire). Ma io nel mio piccolo pensavo che forse essere estremisti non è mai un bene.
Più che nel mio piccolo si trattava della mia pelle e qualcosa non andava. Rughe come la buccia di una mela avvizzita si erano formate in un posto strano, sotto lo zigomo, nella guancia.
Qualsiasi crema grassa mettessi non era sufficiente, era come mettere un pastone che non penetrava nella pelle, stava là seduto. E la mia pelle continuava a “patire”.
Una di voi (Dana68…) ha ribattuto in un post che i petrolati sono idratanti per la pelle secca, addirittura consigliati da dermatologi in caso di ustioni. Ovviamente è stata attaccata. Però io con la pelle molto secca da sempre mi sentivo di darle ragione.
Mettersi petrolio sul viso, come sosteneva qualcuno, su di me funziona.
In qualche video di youtube ho visto riapparire la mia stupenda crema contorno occhi di Shiseido Benefiance. Basta grinze da fisarmonica vicino al solco lacrimale! Io stavo ancora aspettando. Stavo aspettando il risultato che avrei dovuto vedere dopo anni di creme “pulite” contro l’effimero immediato stiraggio delle creme  con siliconi e petrolati.
Purtroppo nel mio caso il risultato non è mai arrivato. Sono giunta alla conclusione che gli anni passati senza mettere quelle "schifezze" sulla pelle  abbiano accelerato l’invecchiamento.
Saranno state anche creme con petrolati e siliconi  però impedivano l’evaporazione dell’acqua e dei principi attivi.
Ecco che ho ricomprato l’emulsione concentrata di Shiseido da mettere come ultimo step nel viso prima del solare. Poi sulla toilette della mia camera sono tornati due oli che giuro quando li mettevo la sera nel periodo pre-purista  al mattino la mia pelle allo specchio faceva: Uhauu!


-Neovadiol Magistral Elixir di Vichy
-Clarins double serum (costa tanto ma li vale)


Certo il tempo e le conoscenze mi hanno fatto aggiungere ialuronico, vitamina c, peptidi, enzima q 10. Ma sono tornati nella mia skin care i siliconi e i petrolati. Che sigillano il tutto e la mia pelle sta recuperando. Alla grande.
Per la mia esperienza, per la mia pelle questa è la giusta routine. Se fosse stata grassa o mista o facile ai comedoni o acneica, non sarebbe stato lo stesso.
Però se avete come me una pelle molto secca e matura, i siliconi e i petrolati teneteli ben stretti.
Vi linko il video di una signora italiana che fa tutorial di cura della pelle su youtube: si tiene sempre molto informata su divulgazioni scientifiche e  ha la mia stessa opinione.  Preciso che il suo video l’ho visto da poco, quando già avevo tratto le mie conclusioni. Certo sentire una che la pensa uguale mi ha confortato. Spero di essere d’aiuto a chi si trova nel momento in cui mi sono trovata io anni fa.





Daniela ha un canale youtube: Pelle matura.

martedì 24 dicembre 2019

LE "CHICCHE" BEAUTY CONSIGLIATE







  Premetto che ogni prodotto è valido per il proprio tipo di pelle e  che molti dei prodotti sottoelencati stanno bene a me che ho la pelle molto secca e matura ma  sarebbero inadatti a una persona giovane o con pelle grassa. Cominciamo dall’ultimo prodotto consigliato che è quello che ho apprezzato di più:



Prodotti *

Qualità

 Youtuber della valutazione


Stupendo per la pelle secca e matura, è diventato il mio preferito. Unica pecca la gamma colori nei quali non si individua di primo acchito la tonalità giusta  e spesso  bisogna mischiarne due.


cliomakeup

crema primer illuminante Missha glow balm

Rende la pelle polposa. Unico problema è che non si sa bene quando mettere il solare se sopra o sotto.

ponymakeup


Leggero e luminoso, osannato praticamente da tutti quelli che non hanno la pelle con problemi

cliomakeup

Primer oil  Smashbox

E’ un primer ma io lo adopero dopo il trucco,  lo tampono sui punti critici (zona perioculare) con la spugnetta

E’ levigante e si assorbe subito

pamperedwolf

hollywood flawless filter di Charlotte tilbury

crema illuminante dalla texture  particolare che si può stendere sotto o sopra il fondotinta: un prodotto da avere.


likeacandyshop

Prep+ prime  highlighter in Bright forecast MAC

Sottile e stabile viene adoperato da tutti come corrector sulle occhiaie

ssin

cover bomb correttore Wycon

pastoso ma aderisce perfettamente, non si infila nelle pieghe, non secca. Texture simile al flawless filter. Ottimo

cliomakeup

mastertouch concealer  Max Factor

correttore sottilissimo in penna. Bello peccato per la quantità, davvero poca. Sembra un correttore di alta gamma. Prezioso.

cliomakeup

Microbrow pen  Nature Republic

Sottile, bel colore, buon prezzo ,texture perfetta

ssin

make me brow gel Essence

Migliore per me di Benefit e Nyx. Dimostrazione che i brand low cost producono chicche

giovannizummo

terra abbronzante in Bali Sand Becca

Polvere burro sfumabilissima, colore elegante. Costosa

ilmondodifranci


Ombretto wedge MAC


Adoperato per tanto tempo come perfetto contouring


ponymakeup

Duo bronze  and glow I heart Revolution

Imitazione dell’originale di Charlotte Tilbury. E’ burroso e sfumabile.

likeacandyshop

Matite labbra Puro bio


n. 8 e n. 35 non hanno niente da invidiare a quelle di Charlotte Tilbury. Anzi.

cliomakeup

Lipgloss vernissage in sea monsters Neve Cosmetics

Un mix tra un gloss e un rossetto. Carino, naturale, non sbava.

likeacandyshop

Mascara paradise extatic waterproof Oreal

Non è il mascara ideale ma è uno dei pochi che non cola sui miei occhi incappucciati

likeacandyshop

Le Chicche consigliate

* il link ai prodotti è unicamente per visualizzare l'articolo
   in dettaglio. Ho preso il primo link che sembrava adatto fra
   l'elenco di Google.

Dalla lista risaltano anche le youtuber che seguo di più.
Pamperedwolf (inglese) è una nuova scoperta e la ascolto con interesse perché si occupa di makeup per pelli mature. Ho acquistato altri prodotti su suo consiglio e tutti si sono rivelati molto buoni.

sabato 7 dicembre 2019

I COMMESSI DELLE PROFUMERIE



     I commessi delle profumerie sono i principali promotori degli acquisti dei prodotti beauty on line.
Adesso vi spiego perché.
Quando entro da Sephora nella mia città al piano terra ci stanno ragazze, o k, più o meno competenti  ma abbastanza cordiali, al piano superiore ci sono ragazzi di rara antipatia. Quando arrivi da loro è come ti fosse capitato il professore “carogna”. Immediatamente tutta la tua esperienza e informazione sul prodotto che ti interessa  viene annullata dalla supponenza di questo tipo che ti guarda dall’alto in basso e  cominci a sentirti insicura, non ti ricordi più i nomi dei prodotti, brami il luogo tranquillo davanti al computer di casa dove hai tutto chiaro e soprattutto non hai sto “montato” davanti che ti fa sentire a disagio.

La prima domanda che ti fa è :
“Perché cerca questo prodotto?” E già dal suo sguardo hai capito di aver iniziato col piede sbagliato o di averlo urtato.
La risposta : “Perché credo sia adatto a me” è il secondo errore. Tu sei una cliente, tu non puoi credere. Devi solo avere dubbi, chiedere consigli a lui. Che ti dirotta immancabilmente verso un altro articolo, brand (sul quale ha una percentuale?). E se anche di quel brand hai sentito parlare bene di un prodotto lui ti sconferma e ti mostra un altro che non comprerai mai, perché, ragazzo mio, così non si fa.
Soprattutto con il cliente informato, che ha le sue idee, il suo badget. Se fai così con tutti non venderai a nessuno e a dir la verità non so perché non lo capiscano i tuoi responsabili invece tu stai sempre qua al piano sopra nascosto tra le marche più prestigiose: Armani, Dior, Yves Saint laurent.

Alla fine me ne vado con un "pottino" di sample sotto lo sguardo sornione di gatto Lucifero.
La sua soddisfazione non è vendere ma “farti fuori”: io sono up, tu sei down.
Sto fatto che i commessi di profumeria maschi siano così antipatici è una cosa che non mi spiego o forse sì.
Fanno eccezione i commessi di MAC, da MAC è un piacere entrare: tutti sono cortesi e pronti a farti provare. Accettano perfino le tue opinioni. Sollievo.
Poi ci sono i commessi di Douglas. A dire il vero sono commesse. Vecchie cariatidi di profumerie che hanno chiuso negli anni. Ti guardano entrare e sono già infastidite. Se entri poi con il cane è fatta. No, il mio cane non rompe, non rovescia, non vi mangia. Anche se un morsicotto…

Petto in fuori, schiene dritte presidiano il negozio e non sorridono mai. Hanno una fredda accoglienza, tanto fredda. Forse sanno che non sei una cliente che si accontenta del loro sapere: un fastidio.
Sono piccole soldatesse al lavoro. Rigide, in tutti i sensi.

Poi ci sono  le incompetenti e sono un po’ dappertutto. C’è quella che ti consiglia il fondotinta grigio, il sottotono  giallo se lo hai rosa (così si smorza il suo…!!!) quella che non sa i nomi dei prodotti, che pronuncia l’inglese come sta scritto, che ha un dito polveroso di fondotinta in faccia che regge solo perché a 20 anni reggi tutto. Cara la mia ragazza vorrei vederti alla mia età ma anche così, alla tua, io  non riesco a trattenermi dal dirti che hai messo troppa cipria, che il fondo è troppo scuro e che le ciglia finte da drag queen… anche no!

domenica 3 novembre 2019

LE "CIOFECHE" CONSIGLIATE

foto tramite Google immagini


  Il primo prodotto "ciofeca" acquistato  è stato anche la prima delusione, sto parlando del blush in crema di Urban Decay nel colore crush. Veniva definito dalla youtuber come un blush per le spose, su di me faceva effetto avvinazzata couperosica. Terribile. Delusione anche perché l’avevo fatto arrivare dall’America ed era costoso.

Secondo prodotto, più che un prodotto è un aggeggio che per un periodo era pubblicizzato da tutti. Oggi non più perché la gente ha capito che non funziona tranne per le youtuber che avevano ricevuto un regalo/compenso per promuoverlo e parlo del roller scholl velvet soft roll per i talloni. Adatto solo alle ragazzine con pelle morbida. Sui miei talloni un po’ crostosi in estate era il “nulla”. 30 Euro buttati al vento.



Solare minerale Skinceutical sheer UV defense, costosissimo. Peccato che solo dopo averlo comprato la youtuber che l’aveva pubblicizzato abbia dichiarato di essersi sbagliata ed elencato i difetti: pastoso e bianco di un colore gesso mummia importabile, tranne prima di entrare in acqua al mare sperando che almeno lì sia utile per fare  barriera.




Cerave latte corpo idratante dopo bagno (non il barattolo in crema ma quello col dispenser). Anche questo adatto  alle ventenni non con pelle secca. Perché su una pelle matura non idrata per niente e speri di recuperare i soldi spesi spalmandolo solo sulle braccia.

Gocce viso anti age dopo sole sun secret della Korff. Reclamizzate dalla youtuber come “ti riparo tutti i danni che il sole ti ha fatto oggi, anzi di più” su di me sono risultate come qualsiasi altra cremina, solo che queste costano molto di più (adesso le vedo ribassate ma siamo fuori stagione).

Fondotinta siero The ordinary. La youtuber diceva di adoperarlo sempre. Tutta l’estate. E poi costa poco, è vero. Però bisogna farlo arrivare dall’estero e non trovi il colore giusto ed…è una tintura. Acquoso e coprente/finto come un foglio di plastica appoggiato sopra il viso.

Lo so, i blush in crema per me sono una grossa tentazione. Ecco che se trovo una youtuber che dice meraviglie di uno della Shiseido, in più di un  tutorial, io cedo. Parlo del Blush in crema minimalist n. 7 che su di me non azzecca e poi tende a fare i pallini e ad arrotolarsi col prodotto che metti sopra. NO.



Bronzer in polvere  creme Max factor. Duro da prelevare. Poco burroso. Colore un po’ bruciato.


Ci sono certe youtuber da cui devo star lontana, nel senso che i prodotti consigliati da loro su di  me sono “inutili”. Poi bisogna anche diffidare di chi recensisce troppi prodotti, nel senso che bisogna chiedersi da dove vengono (i prodotti).  E come campano ‘ste persone?
Il mondo della bellezza è invasivo, fa leva su vuoti e carenze individuali. Studiamo accuratamente la youtuber perché quando quest’ultima comincia a monetizzare si passa dal consigliato al raccomandato.


Aggiornamento su ultime "ciofeche":
- Clinique eyeliner  in Brown (non scrive) il colore è nocciola;
-matita gel occhi  tanto decantata di Marc Jacobs in hearthquake morbida tanto che cola (si fissa? ma dove? sulla palpebra inferiore)
- Stila ombretto glitter in Kitten Karma così decantato e ricercato che ci sono caduta. Gli occhi si riempiono di glitter che si rincorrono sul viso. Forse con una colla glitter...
E questi sono 60 euro buttati al vento. Risparmiateli.

mercoledì 18 settembre 2019

VIRGEN, I COLORI ADDOSSO





Virgen - Neuwirt


       Virgen è un paese austriaco del Tirolo orientale (osttirol) nel cuore di una bella valle esposta al sole che da Matrei  va a morire a Hinterblichl fra cascate, torrenti e corsi d’acqua.
E’ un luogo che abbiamo scoperto per caso, tramite conoscenti che in seguito non abbiamo più visto. Noi, che già avevamo passato qualche vacanza tra le montagne austriache, abbiamo capito di aver trovato una perla.

Questo paese è di un candore paesaggistico che sgomenta.
I colori a Virgen hanno qualcosa di abbagliante. E’ come essere dietro un obiettivo sovraesposto. Devi allontanarti dal verde che ti salta letteralmente addosso. Non so cosa sia. Se un fenomeno ottico, o l’aria particolarmente rarefatta o la posizione. Ma ti ritrovi  dentro il bosco di una fiaba .
La prima cosa che ho fatto appena arrivata più di venti anni fa, è stata  correre al supermercato per comperare dei fogli da disegno e colori. Quelli che avevano più verdi. Verde bottiglia. Verde erba. Verde pisello. Verde mela. Verde bosco. Mi sono seduta sul terrazzo e ho cominciato a colorare. Il verde mi era entrato dentro, mi aveva riempito e aveva cominciato a traboccare.

Ogni giorno l’aria era nuova e sapeva di buono. E io mi ritrovavo a parlare da sola.
I primi anni  era stupore puro quando uscivo per la spesa e vedevo il Neuwirt.  Poi in discesa costeggiando l’abbeveratoio spingevo la pesante porta del panificio ed era sempre un profumo di cannella e di mele che mi accoglieva. E  strudel di ricotta che si chiamano “topfel”.  Krafen dorati e gonfi (che non fanno più). Dolci di frutta. Torte di zenzero e nocciole. E   “semmel” panini tondi, friabili e leggeri da farcire per le camminate.
Semmel - Rosette tirolesi

Virgen è viva anche se essendo nel Tirolo ha un duro cuore  tradizionale. Riesce ad andare nel futuro ben ancorata al passato (anzi più oggi che venti anni fa). I primi tempi era facile incontrare persone anziane  in  abiti tirolesi e la banda del paese riuniva vecchi e giovani per le feste estive.
Virgen è un alternarsi di prati fioriti e prati falciati che digradano verso il fiume. Macchie di mucche  pezzate che pascolano accompagnate dal suono antico dei campanacci. Lunghe stradine, severamente non carrozzabili, che si snodano in salita. Ed a ogni curva c’è una panchina che si apre su questo incredibile scenario di  prati falciati, campanili, montagne, cielo.
Il fiume Isel è impetuoso, spumoso, torrentizio.
Le sue sono acque di ghiacciaio che scendono in tante cascate e rivoli dalla valle in fondo. Che profumano l’aria e riempiono i prati di parnassie bianche e  gigli di monte




Fiume Isel

A Virgen oggi come oggi “noi si va” per raccogliere funghi.
Avendo già fatto più di una volta tutte le passeggiate adeguate alle nostre capacità, quasi ogni giorno andiamo a visitare il bosco.
I più ambiti sono i porcini e dipende dalla ”buttata” però galletti e finferli non mancano mai.
Il regolamento del posto permette di andare a giorni alterni con una raccolta di 1 kg. a testa.
Poi se  ne troviamo  di più meglio non esibirli perché concordo con un vecchio detto:


I tedeschi amano gli italiani ma non li rispettano;
- Gli italiani rispettano i tedeschi ma non li amano;



E questo è un principio che ho avuto modo di appurare personalmente perché i tedeschi ti baciano e sono cordiali ma sono pronti a tagliarti fuori appena non rispetti qualche regola alla quale  pensi che magari, qualche volta si possa ovviare.
Ho amato con trasporto questo paese, in modo diverso da Grea, quello della mia infanzia. Mi sono iscritta ad un corso di tedesco serale e l’ho frequentato per alcuni anni. Adesso se devo esprimermi faccio un mix di  inglese/tedesco. Bisognerebbe che ripassassi la lingua ogni anno prima di partire. Lo farò.
Nel paese i cani non sono amati. Credo siano comunque difficili da gestire nei mesi invernali. Gli unici cani che ho visto sono quelli dei turisti.
Mentre i nostri supermercati sono colmi di cibo per animali, là gli scaffali sono ridotti ad una marca e poco più.
Per cui con Taby l’idilliaco paesino austriaco ha mostrato le sue asperità.
La lascio libera nei boschi perché lei mi segue sempre e non si allontana mai. Ma devo fare attenzione che non faccia i suoi bisogni sui prati e che la sua cacca sia depositata solo nei punti di raccolta.
La felicità di vederla scorrazzare libera compensa il disagio.
Nei supermercati del posto si trova di tutto, deliziose le spare ribs, sottili costine di maiale marinate.




Schilpfkrafen

Nei ristoranti con il tempo abbiamo imparato a scegliere piatti che si avvicinano al nostro gusto come gli schlipfkrafen, ravioli di patate o il tiroler grostl, patate arrostite con speck, carne, uova.
Di Virgen mi è rimasto il ricordo dell’escursione al rifugio Zupalsee, dove due anziane signore del posto in abiti tradizionali si sono avviate con passo esperto lungo la scenografica passeggiata in costa, chiacchierando sorridenti e prendendo il tempo. Fermandosi per la sosta su una panchina come da noi si va a passeggiare con le amiche in centro.


Zupalsee Hutte




domenica 15 settembre 2019

venerdì 14 giugno 2019

GOLFO DI MORBIHAN E CASTELLI DELLA LOIRA

foto Google immagini


     “Sai ci sono voli low cost per l’Europa veramente convenienti che partono dalla città. " Ho detto a mio marito.
Che so,  per Bordeaux per esempio, che non abbiamo mai visto, non ci sono i castelli della Loira là vicino?”
Ed è così che è partita l’idea di questo viaggio. I castelli della Loira.
Che poi la città più comoda per raggiungerli non è Bordeaux ma Parigi o Nantes che vola da Venezia con Volotea che è pur sempre una low cost.
Chissà perché nel mio immaginario i castelli della Loira stavano nel centro ovest della Francia.
Così a gennaio comincio a programmare il viaggio da fare in maggio. Una settimana: voli Venezia – Nantes.
Li acquisto ad un prezzo basso: 60 euro a persona andata e ritorno + 50 euro per il bagaglio. E’ comunque una buona tariffa, che si abbasserà ulteriormente più avanti per una offerta.
Sì, d’accordo i castelli, ma a noi piace molto anche la natura, il paesaggio, le ostriche. Non ci piacciono invece le città. Scartata Nantes.
Scrivo al forum di Tripadvisor che consiglia la Bretagna del sud. Un’ora di macchina da Nantes e si arriva sul golfo del Morbihan. Ci sono fotografie di insenature e barchette e maree e casette. E ostriche.
Decidiamo quindi di suddividere il viaggio in questa maniera: 4 notti a Vannes e 3 notti ad Amboise per vedere i castelli.
Ordino subito la guida Routard del Golfo del Morbihan (c’è solo in francese). Per i castelli si trova tanto materiale in internet.
A Vannes la guida consiglia una chambre d’hotes in una casa d’epoca con tanto di piscina esterna riscaldata, appena sotto le mura: Maison de la Garenne che contatto tramite mail, O. K. confermata.
Ad Amboise un po’, tanti,  consigliano l’hotel-ristorante la Breche, che fa parte dei logis de france. Una serie di piccoli hotel che offrono cucina regionale e buona ospitalità alberghiera. Si può richiedere i  cataloghi gratuiti direttamente all’associazione e arrivano  per posta in maniera sorprendentemente veloce.
All’hotel la Breche chiediamo la mezza pensione e siamo un po’ titubanti per qualche recensione un po’ controversa. La loro politica di cancellazione è rigida.
Per l’auto adoperiamo un intermediario on line della Budget.
Consiglio invece di fare tutto direttamente con la compagnia perché pur avendo sottoscritto la polizza casco in caso di incidente avremmo dovuto  anticipare la spesa del danno.
Qualche problema con il check in on line Volotea perché per scegliere i posti nell’aereo devi  prima spuntare che non li vuoi.
Nei miei viaggi parto sempre con i programmi fatti giorno per giorno, ristoranti dove cenare compresi e talvolta anche dove fare spuntini tipici, in questo caso tappe da ostricoltori.
A Nantes abbiamo la fortuna di trovare una impiegata del noleggio che parla un italiano perfetto e ci dà un’ auto con navigatore (ci domandiamo sempre come si faceva una volta con le cartine stradali).
Maison De la Garenne
Arrivare a Vannes è semplice e veloce, un po’ meno trovare Maison de la Garenne. Dopo tre giri attorno alla zona riusciamo a prendere la stradina a senso unico che porta alla villa.
Ad accoglierci la proprietaria molto gentile che ci dà un sacco di indicazioni in merito ai ristoranti per le cene: è molto educata, discreta e cordiale.
Il giorno dopo prevede la scoperta della costa sud del golfo.
Raggiungiamo in un attimo Sarzeau dove c’è in corso il mercato settimanale. Tanti banchi di pesce e frutta e verdura. Qualche banco di  impermeabili gialli da marinaio con l’interno bianco e blu. I prezzi sono decisamente più elevati che da noi su tutto.
Facciamo una bella passeggiata per raggiungere il porto ma siamo fuori stagione, gli appartamenti sono quasi tutti chiusi, così come i locali per pranzare.


Prendiamo l’auto e raggiungiamo Séné dove troviamo aperta La Belle d’Ilur , ferme di ostricoltori con tavolini in riva al mare e  una saletta interna. Ovviamente ostriche (ce le sgusciano davanti) ma anche gamberetti e vongole crude. Poi vongole al forno con salsa  bourguignonne. Il tutto accompagnato da pane , burro, vino muscadet e sidro.
Adesso vi spiego il sapore delle ostriche: mangiare il mare. Io direi così. La prima che assaggi è stupore puro. Un gusto inaspettato ma ricco e raffinato al tempo stesso. La quarta e quinta diventano un po’ stuccose, ma la prima…
Vannes è una bella cittadina medioevale cintata da mura  con il porto protetto dal golfo del Morbihan.
Una cittadina calda quando c’è il sole e che in periodo turistico credo sia molto frequentata. Molto suggestivo il centro storico, soprattutto verso sera quando si accendono le luci sulle case a graticcio.


Vannes - centro storico


Galettes Bretoni
    Il mercoledì sulla piazza si tiene il mercato che è strapieno di frutta e verdura. Fragole e ciliegie. Menta e erba cipollina. E poi caramello al burro salato (mou in crema) che viene messo dappertutto, squisite le crepes farcite e il tiramisù Bretone.
Non ci facciamo mancare les galettes,  sottili crespelle al grano saraceno riempite di formaggio uova prosciutto patate e tutto quello che ci può stare dentro.

Il secondo giorno ci imbarchiamo per l’isola aux moines (la guida ne parla bene) da port Blanc, neanche il tempo di salire e c’è da scendere. L’isola si percorre a piedi o in bicicletta. Noi ne noleggiamo due convinti di poter fare il sentiero costiero che invece è solo pedonale, per cui dovremo stare sulla strada principale che è faticosa (un continuo saliscendi) e  il mare si vede solo a tratti. Pedaliamo tra erbe alte e ville molto belle chiuse in attesa dell’estate. Anche qui ci fermiamo in una ferme di ostricoltori (etablissement Martin) più rustica di quella precedente: alcuni tavolini in un prato e nel menù ostriche. Stop.
Ci imbarchiamo per il ritorno un po’ delusi. Forse le guide non hanno poi sempre ragione.
Il terzo giorno è dedicato alla visita di quello che è stato votato dai francesi come il più bel villaggio di Francia: Rochefort en terre.
Siamo fuori stagione e l’ampio posteggio all’ingresso del paese è deserto, qualche coppia di anziani turisti.
Il paese è crudo, deserto, spoglio: pietre grigie un po’ desolate e noi  in cerca di fiori alle finestre e sui balconi che non ci sono. Sarà che ci aspettavamo un paesino come Beauvron en Auge ma ce ne andiamo con l’amaro in bocca.
Rochefort en terre






Beauvron en Auge
Auray






Il pomeriggio visitiamo  Auray, deliziosa con il suo porticciolo e le coppie di turisti  che passeggiano con il cane. Sento la nostalgia di Taby. Mi fermo a comperarle una pallina da gioco per quando torno.








Il giorno dopo si parte per i castelli, direzione: Amboise.





Il suo castello è un bel colpo d’occhio, così come le stradine che si intrecciano intorno già colme di turisti e dolci che sono un attentato alla dieta.





L’hotel La Breche è carino, il personale un po’ sulle sue. La cena alla francese.
Il primo castello che visiteremo è Chambord. Grande, prendiamo le audioguide,  un po’ disturbano in quanto sei sempre alla ricerca sul tablet della sala in cui stai così finisce che ti perdi l’atmosfera e l’insieme.
Visto dalle cartoline la costruzione nelle linee esterne mi ha ricordato i templi di Angkor wat. Anche se parliamo di due architetture completamente diverse. Interessante la scala a chiocciola su progetto di Leonardo da Vinci.

                                                                                                                                             
Castello Chambord











Templi di Angkor wat
Il giorno successivo visitiamo il castello di Chenonceau (detto delle dame perché furono delle donne a farne la storia) sopra il fiume Cher. Imponente la galleria che corre sul ponte. Ben conservate le sale, parzialmente arredate. Al termine della visita la guida consiglia una sosta all’Orangerie oggi trasformata in ristorante allocato sulle sale originali. Chiediamo un posto nella sala interna occupata a metà e ordiniamo un piatto di formaggi misti e un dolce per ciascuno (4 portate per 2). Poco dopo arriva la direttrice di sala alterata dicendo che non si può andare in un tal ristorante e prendere così poco.
Siamo rimasti basiti, sul momento non sapevamo se dovevamo ordinare dell’altro o che.
Poi abbiamo riflettuto che abbiamo girato il mondo e una scena così scortese non l’avevamo mai vissuta.
Abbiamo pagato il conto di 60 Euro e abbiamo fatto le nostre rimostranze, anche per iscritto una volta tornati in Italia. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta.


Orangerie di Chenonceau


L’ultimo giorno abbiamo visitato il castello di Ussè, che si dice abbia ispirato Perrault  per la Bella Addormentata nel bosco.
La bellezza del castello si coglie soprattutto all’esterno, con le torri merlate fiabesche, il cortile, i giardini.

Castelle di Ussè


Alla sera riconsegna dell’auto e volo di rientro. In conclusione direi che si è trattato di un tour tranquillo in linea con la nostra età. Vannes è stata una gradevole scoperta. Peccato per quanto accaduto all' Orangerie di Chenonceau: la spocchia, il sentirsi superiori non favorisce certo il turismo, ancora meno l'indifferenza di chi ha ricevuto la segnalazione.
Ciao a tutti.