Puff, spariti di botto. Me li immagino saranno storditi, increduli. Ancora dietro il tendone di scena. Increduli.
Ce ne siamo davvero liberati?
Se c’è un lato positivo in questa guerra (scusate l’espressione) è proprio questa scomparsa, queste figure onnipresenti in ogni canale, con ospitate anche quattro volte al giorno.
Ma non era colpa loro era colpa delle televisioni, dei media che puntavano sull’allarmismo estremo, che si sfidavano al chi grida più forte con voce di strillone da strada. E non erano accettate risposte calmanti o pacate, no si incalzava con domande che spingevano a pronostici estremi e drammatici.
Basta. Scusate che sollievo!
Questi due anni di guerra sostituiti da un’altra ci hanno lasciato sfiancati, esausti ma anche consapevoli che tutto sarebbe potuto essere meno spaventoso e terrorizzante. Forse noi italiani abbiamo una propensione per l’opera, il dramma.
La pandemia è finita, si spera, ed è arrivata un’altra tragedia su cui fare servizi a tutto campo. Sintonizzare le reti verso un’unica zona: l’Ucraina e quello che mi disturba è che il nemico su cui puntare il dito è uno solo, la Russia.
I buoni da una parte, i cattivi dall’altra. Non c’è spazio per zone grigie, per giustificazioni.
Olga la badante ucraina di mamma dice che sono otto anni che l’Ucraina è in guerra.
“Siamo scappati tutti, siamo tutti a lavorare in giro per il mondo. L’attuale presidente è un altro presidente fantoccio appoggiato dall’America. Si, è stato votato ma gli ucraini votano chiunque prometta loro di dare da mangiare. L’esercito? Per la maggior parte costituito da mercenari.
La televisione dice che il popolo ucraino vuole stare con la NATO. Ma chi è il popolo?
Voi siete veneti e volete l’indipendenza ma siete anche italiani. Noi siano ucraini ma per cultura, lingua, geografia, origini siamo anche slavi o russi come volete chiamarli. E’ così semplice come dice la stampa e la televisione stabilire chi ha invaso chi?”
Olga che fa la badante laureata ha i genitori ancora nel suo paese e non posso non riconoscerle una opinione espressa con onestà, uno sfogo.
Non posso dire altrettanto dei servizi che scorrono sui video dove i giudizi sono sempre gli stessi e hanno una sola voce.
Io saluterei Crisanti parodiato magistralmente da Crozza, Bassetti, un po’ borioso all’inizio, la Viola più misurata, forse quella che più ripeteva di abbassare i toni. La ex deputata che ora lavora in Florida (scusate mi sfugge il nome) presenza costante di “Di martedì”.
Io spero che il tendone di scena non si apra più per voi, che vi giriate, scendiate gli scalini e torniate ai vostri lavori. THE END