Il primo video di Clio è ancora nella mia mente: c’era solo youtube e lei era deliziosa.
Ogni suo prodotto presentato era una sorpresa e una caccia al tesoro:
La palette occhi Incognito di Dior
Tinte labbra di Styla
Blush Hello kitti di Mac
La prima palette di Lorac
Clio era onesta e piena di passione. Che poi se c’è la seconda la prima è inscindibile.
Poi Clio è tornata in Italia. Schiere di ragazze esaltate come un esercito a difesa. Clio rappresentava il suo esercito, senza volerlo ovviamente. Però io se c’è uno schieramento a difesa storco il naso. Si perde la critica, l’oggettività, la democrazia. Abbiamo perso più di tutto lei, Clio.
Una cognata che non mi piace, un marito dietro le quinte che a mio avviso tira molto i fili.
Clio che fa cose che non le calzano: San Remo, interviste. Clio che piange e poi si pente di aver pianto.
Clio che prende in giro in un post instagram chi le consiglia di fare la blefaroplastica. Salvo qualche tempo dopo ringraziare chi glielo aveva detto (ma come non era indignata dell’indicazione?) perché lei la blefaroplastica la farà la settimana seguente.
Me lo sono chiesta da mo’. Che farà in futuro Clio? Quanto durerà? Quanto riuscirà a strascinare il carrozzone?
Della Clio di una volta non è rimasto più niente. Credo che le fedeli (attempate) come me se ne siano andate tutte. Su Instagram colgo domande da neofita.
Lei è poco presente, anche nei social. Si mostra la ditta, l’azienda, il laboratorio, i prodotti. Tanto e soprattutto questi ultimi: il marchio Clio punta su questo adesso…
Ancora viene citata, ancora sono presenti in Internet articoli di una persona che si è fatta da sola con più di 8 milioni di follower.
Il suo blog è zeppo di sponsorizzazioni, pochi gli articoli a sua firma. Sfumata la sua personalità. Un pro forma. Tanto per.
Raramente adopera prodotti che non siano i suoi. E quando lo fa è molto restia a dare dettagli, non sia mai che chi la segue compri altrove.
Molti dei suoi sostenitori la seguono per inerzia, per pigrizia di disiscriversi. D’altronde lo dice lei stessa: il boom l’ha fatto con lo shop on line, con la vendita dei prodotti acquistati a occhi chiusi sulla fiducia del suo nome.
I suoi tutorial sono inesistenti. Qualche prodotto presentato qua e là, la maggior parte delle volte con reticenza sulle colorazioni applicate.
Attorniata com’è da nuove youtuber di makeup creative e abili, si è focalizzata sulla produzione e vendita. Si è fatta un nome e vive su questo.
Il mondo beauty è un mondo di novità, talvolta da collezionisti che cercano nuove scoperte, rivelazioni ghiotte.
Lei è dimagrita, ha il parrucchiere personale, l’allenatore personale. Apre punti vendita. Si è appiattita.
A me non dà niente. In fondo mi dispiace.
Una stagione finita la sua o che quanto meno ha cambiato scenario.
Le Pxiwoo, Lisa Eldrige e Clio.
Le prime due continuano con tutorial, con prodotti anche di altri brand, non solo i loro. Una passione smorzata ma una padronanza del mestiere che insegna.
Clio continua solo con il suo brand. Le sue fans si perdono per strada.
Fino a quando compreranno a scatola chiusa, sull’affezione, sul carisma?
Magari mi sbaglio, non so.