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Vedute sul Chao Praya dal Chatrium Riverside Bangkok |
Facciamo i conti:
quattro guide turistiche, due in francese (le Routard per me indispensabili, o.k. il francese lo so abbastanza bene, almeno me lo dico ), 5 o 6 cartine, mappe di Ko kood poi innumerevoli, testarde ricerche on line. Una cartella sul p.c. dei preferiti. Un foglio word che raggruppa le informazioni dei forum di tripadvisor, poi altre informazioni che ritenevo utili.
Il mio viaggio è iniziato durante il covid nel 2020, quando partire non si poteva proprio. Allora ho cominciato a prepararlo. L’ultimo, vista l’età, così lontano. Perché c’è poco da raccontarsela ma 12 ore di volo pesano. Sulla sciatica, sul sonno, sugli occhi.
Dopo tanti viaggi, dopo “il dove torneresti?” Ho deciso: Bangkok.
La terza volta in questo hotel che già da solo vale il viaggio: Chatrium Riverside Bangkok. Da chiedere una stanza vista fiume dal 17° piano: mamma che vista!
Già ora che so che non la rivedrò più mi pento di non averla guardata abbastanza.
Il Chao Praya, il fiume che attraversa la città e riflette i grattacieli, che si riempie di chiatte, crociere per turisti, barche per trasporto uomini e merci incanta. Il Chatrium ha un suo molo e una sua barca che ti porta poco lontano dove c’è lo snodo trasporti: imbarcazioni e skytrain.
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lungo fiume del Chatrium |
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Molo e imbarcazione del Chatrium |
Il Chao Praya ammutolisce, con la sua atmosfera, non ti permette di entrarci però è conscio della sua particolarità e bellezza.
No, adesso che ci penso, ti permette.
L’albergo è stato acquistato su Agoda ad un prezzo decisamente inferiore rispetto ad altri siti, colazione inclusa.
Bangkok a me sembra facile da girare, la riconosco.
D’accordo, stavolta facciamo anche un’isola. Ko kood, quella definita “perla” dalla guida Routard.
E’una perla, vero, però ci vuole anche “fatica” per raggiungerla.
Col marito recalcitrante e ansioso ho pensato di preparare tutto ma proprio tutto prima del viaggio. Arrivare là e avere ogni cosa pronta:
“ Tranquillo, so cosa fare adesso”.👍
Allora: voli acquistati a novembre per marzo 2025 dopo comparazione di motori di ricerca appositi, la scelta cade sulla ex Alitalia, Ita Airways. Buoni orari, nessuna levataccia.
13 giorni totali così distribuiti: 5 notti a Bangkok, 5 notti a Ko kood, 1 ultima notte a Bangkok prima del volo di rientro. I rimanenti per il volo.
Vi dirò le 5 notti a Bangkok si sono rivelate poche pur essendoci già stati due volte, abbiamo dovuto eliminare monumenti già visti che volevamo rivedere (in primis il Palazzo Reale), però abbiamo mantenuto le visite che non volevamo perdere:
1 buffet di frutta tropicale al Bayoke – Personale ridicolmente svogliato e possibilità di assaggiare il puzzolente Durian;
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Durian, frutto costoso e puzzolente, vietato portarlo negli alberghi, trasporti e locali pubblici. |
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Se l'ho assaggiato? Ho assaggiato la versione col riso e il gelato ma il pezzo di frutta "puro" non ne ho avuto il coraggio.
Bayoke è il primo famoso grattacielo di Bangkok con piani adibiti a vari ristoranti , ponte di osservazione e punto girevole. Adesso è una struttura decadente, che si tira su con rattoppi come nei quadri di Lautrec.
1 tour con guida italiana a Chinatown, cena inclusa con vista sul Wat Arun, carino però speravo di poter fare assaggi guidati dello street food. Prenotato dall’Italia con Vacanzethay tour.
China town
Mercato dei fiori
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Wat Arun |
1 tour del mercato galleggiante di Ampawa (considerato meno turistico e solo nei fine settimana) e del treno: ecco il mercato del treno e relativo passaggio fra le bancarelle che riavvolgono tendoni e mercanzie lo ritengo da non perdere, meno interessante il mercato galleggiante comprensivo di navigazione tra i canali per vedere le lucciole. Tour in inglese con Get your guide;
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Tour del mercato di Ampawa |

1 cena buffet di pesce al Chatrium con ostriche e ogni ben di Dio. Da fare. Possibilità di sconto del 10% con eatigo.
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Buffet di pesce al Chatrium |
1 visita al terminal 21 e se possibile al MBK (centri commerciali), quest’ultimo decisamente più vantaggioso;
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Terminal 21 |
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MBK tutto sui fake |
1 tour e salita al nuovo grattacielo più alto della città: Mahanakhon, esperienza veramente bella che consiglio. Possibilità di passeggiare sul pavimento di vetro sospeso al 75° piano (299m.);

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Adesso che vedo il grattacielo dall'esterno mi ricorda una torre gemella nel momento del crollo. Una memoria per il futuro. |
1 consumazione del migliore (quasi) Pad Thai di Bangkok al ristorante economico Tipsamai.
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pad thai |
Ma il vero gioiello di questo soggiorno è la vista dal nostro albergo. Indimenticabile. Una fortuna averlo trovato per caso la prima volta.
Chatrium hotel Riverside Bangkok |
Appena arrivati a Bangkok abbiamo cambiato 200 euro all’aeroporto e acquistato una scheda SIM locale vicino al ritiro bagagli. Poi si esce, si prende un ticket numerato per andare al taxi.
Troviamo il traffico di Bangkok notevolmente più incasinato. C’è una fascia di 5- 10 km. intorno alla città quasi sempre ferma. Se possibile conviene muoversi con lo skytrain o metropolitana.
Io avevo scaricato l’applicazione GRAB (come Huber) e l’abbiamo adoperata molto.
Il trasferimento da Bangkok a Ko kood e ritorno è stato prenotato tramite il sito 12GO che vende tutti i collegamenti e mezzi fino ad arrivare al proprio hotel nell’isola.
Buono il bus Bangkok - Trat porto, buona la barca che ti porta all’isola e il camioncino dal retro “panchinato” che porta al resort una volta arrivati nell’isola. Posto di transito dal bus alla barca da saccopelisti. La sosta è piuttosto lunga. Come altri posti incontrati nei miei viaggi, tra il folcloristico e il disagevole. Migliore la sosta al ritorno perché gestito da un’altra compagnia.
Ko kood è una isola di circa 20 x 30 Kmq., non circolano auto, solo motorini e mezzi degli hotel. Il centro non esiste, il porto di arrivo è sul lato opposto della costa dei resorts, per cui si attraversa l'isola. Molto verde, selvaggia, “giunglosa”. Con spiagge nel lato ovest incantevoli anche se molto simili tra loro.
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Posizione di Ko kood |
Lo Shantaa Resort è il luogo dei sogni. Immagina un resort fatto di capanne solide in stile locale distanziate e immerse nel verde. Fuori, intorno, dentro. Silenzio e scorci di mare da cartolina. Viottoli stracolmi di plumeria che profuma. Ogni cosa è fatta per stupire: i bar casetta in stile coloniale, tra la vegetazione e gli scogli. Angoli seduta raccolti in cui gustare una bibita. Un’ansa per vedere i pesci anche se manca la barriera corallina. Poi la lunga spiaggia di Ao Tapao dove passeggiare e dove sono posizionate altre strutture.
Lo Shantaa è stato prenotato tramite booking mesi prima con pagamento immediato. Acchiappato subito perché anche nel loro sito dava tutto occupato (sono solo 15 stanze).

Il ristorante è considerato uno dei migliori dell’isola e la colazione che non è a buffet è un po’ deficitaria per noi italiani in quanto mancano i prodotti da forno.
Una vacanza scandita da ritmi tranquilli, passi lenti, fermate per assaporare i momenti. Anche se sai che quella non è la vita.
Chiediamo in reception di fare un tour e conosciamo Ciong (gentilissimo) che ci porta dentro nella giungla per ammirare alberi secolari con radici aerate, avremmo voluto vedere anche una cascata, ma eravamo alla fine della stagione secca e non c’era abbastanza

Klong Chao Beach
Bang bao Bay
Ao Phrao
Quella che ci è piaciuta di più è la seconda perchè dopo il pontile e la lunga spiaggia con lingue di sabbia c’è un ponte per superare la foce di un corso d’acqua e si percorre un sentiero tra casette stile Hansel e Gretel aggrappate tra il verde in riva al mare. Sosta sul pontile e sosta al bar per una bibita.
Il centro dell’isola non esiste: un negozietto bazar di souvenir e basta.
Io sorrido a tutti e come sempre ricevo qualche carezza dalle donne del luogo che ricambio. Che bello, che momenti! Che unione! Io viaggio anche per questo.
Il resort ci offre il tranfert gratuito dal resort all’imbarco. Saluto Ciong con affetto.
L’isola si allontana dal catamarano.
Stavolta si fa sosta a Ko Chang isola più grande sulla rotta, poi il solito ritorno al porto fino all’area di sosta e un nuovo minivan a 6 posti ci conduce verso l’aeroporto di Bangkok.
All’aeroporto prendiamo il solito biglietto per i taxi che non ci vuole in quanto essendo un tragitto corto si va in un'area apposita (noi ci siamo fatti accompagnare da un addetto).
Per questo viaggio ho scaricato Gemini, l’intelligenza artificiale. Molto utile.
L’unica indicazione data che non ho trovato azzeccata è l’hotel vicino all’aeroporto.
Domanda: Mi puoi indicare un albergo sugli 80 euro vicino all’aeroporto per passare una notte con buone recensioni e punteggio?
Risposta A.I.: Gate 43
Anche no!
Prenotato con booking con pagamento all’arrivo.
Struttura basica, sconfortante quando entri nell’atrio angusto e trovi il ragazzo della reception a “muso duro”.
Il gabbiotto dell’accoglienza sembra la portineria di un condominio delle case popolari.
No!!!... ma come si può fare una recensione positiva di questo posto?
Problemi con la carta di credito che non viene accettata, per fortuna viene accettata la mia che è una prepagata.
La stanza chiesta (tripla) per avere più spazio è buona, non lo è il ristorante unto di fronte: ci rifugiamo in un club sandwich.
Niente colazione al mattino e niente transfert dell’hotel che è a orari stabiliti. Chiamiamo un grab, che è anche meno costoso.
Colazione dolce in aeroporto, poi lungo percorso verso il gate. Viaggio nella norma. Assistenti di volo da Roma a Venezia gentili in modo incredibile.
Questo viaggio: l’isola bella ma non mi è entrata, è sempre rimasta “cartolina” e forse il distacco l’ho messo io.
Bangkok: ti invade, ti entra nei pori, questo sfacciato mix di super nuovo e tradizione ti invita all’accettazione. Al buttarti.
Chatrium hotel Riverside Bangkok, un fulcro, per me è Bangkok, è il Chao Praya, non esiste altro.
Da andarci, da starci, da mettersi davanti alle vetrate del 18° piano e immergersi in quella vista con tutti i sensi.