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AMSTERDAM-quartiere delle Beghine |
Dunque, adesso vi voglio raccontare del mio viaggio tra le
casette di marzapane e i canali dove i cigni si incontrano in mezzo al
ghiaccio.
Sto parlando di Amsterdam. In inverno.
“Non ci voglio andare in questo periodo, fa troppo freddo! E
poi i voli saranno bloccati” ha detto il consorte.
A me invece piace l’idea del nord con la neve, sotto Natale.
“ Ti immagini le strade addobbate, i canali, i pattinatori.
Di chi era “Pattini d’Argento” *? Non era ambientato in Olanda?”
Dunque è deciso, si parte.
Volo Transavia: mannaggia, non riesco mai a beccarmi
l’offerta. L’hotel? Guardo, riguardo. Alla fine decido: The Bridge, le
recensioni sono buone e sul prezzo è compresa la colazione e la vista sul
canale.
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The bridge Hotel |
Leggo i resoconti di viaggio, le guide. Tutti dicono che non
ci si può perdere la visita alla casa di Anna Frank. E di prenotare on line perché
spesso c’è la fila.
E allora li ascolto e prenoto. Attenzione perché sul sito i
posti liberi sono proprio quelli indicati. Se tentate di prenotare per un
orario e vi dice che 2 posti non ci sono ma 1 sì, è davvero così.
Io ho pensato: magari si devono acquistare i biglietti uno
alla volta e così mi sono ritrovata con un ingresso ad un’ora ed un altro
all’ora seguente…
Partenza il venerdì, proprio il fatidico venerdì che qui
nevica, le autostrade sono bloccate, i voli cancellati, il consorte che dice:
“ Hai visto? Te l’avevo detto!”
E invece si parte, dopo tre ore di attesa, ma si parte.
E si atterra, dopo una mezz’ora di giri sopra Amsterdam per
aspettare che puliscano le piste, ma si
atterra.
Non vi sto a parlare dei problemi che si incontrano quando
si arriva in un aeroporto dopo una nevicata di quindici centimetri. Quelle dopotutto,
sono cose che possono capitare, vi do solo alcuni consigli.
Non è vero che al nord sono più attrezzati in caso di neve.
Anzi nei tre giorni che sono rimasta non ho visto alcun mezzo che pulisse le strade o i marciapiedi. Né granella, né sale. In
compenso ho visto tre persone infortunate e numerose ambulanze.
Se l’aeroporto è bloccato, aspettate il treno. Che poi è
anche il consiglio che mi ha dato l’impiegata dell’albergo quando ho
telefonato verso sera per dirle che dall’aeroporto di Schilphol non riuscivo a
raggiungere la città.
Il treno prima o dopo parte sempre, come pure la
metropolitana una volta arrivati a Centraal Station.
I biglietti della metro: si fanno fuori dell’entrata
principale sulla sinistra (noi abbiamo penato a trovarla). Praticamente di fianco alla stazione c’è un palazzetto con
scritto GVB; se gli uffici sono chiusi usate le macchinette che accettano
moneta. Consiglio di fare il ticket per uno o due giorni così avete la possibilità
di salire su qualsiasi mezzo (tram, bus, metro) senza alcuna preoccupazione.
Nei tram i biglietti si convalidano appoggiandoli in salita su un sensore.
Che Amsterdam sia bella lo capiamo subito, anche se ci
disorientiamo in mezzo alla neve in cerca dell’albergo. Alla fine lo troviamo.
Coccolo, caldo, con una vista spettacolare: i nostri fiati appoggiati alle
finestre.
Usciamo silenziosi in cerca del ristorante Tempo Deloe dove
abbiamo deciso di cenare. E’ segnalato in più guide. Ad Amsterdam oltre alla
cucina tradizione è consigliato il rijstafel, piatto indonesiano. Io non
l’avevo mai sentito, ma bisogna pur provare…
Il consorte (che è il navigatore) trova subito il posto.
Dunque, intanto dentro è caldo. E visto che fuori sarà – 12°
a me sembra tutto già buono.
Vi consiglio di chiedere la versione no spicy. Perché anche
se dite che volete poco piccante è piccante tanto. E ammazza il gusto di tutto.
Prezzo medio.
Ecco le visite che abbiamo programmato: Anna Frank house,
dove ci fanno entrare insieme nonostante l’orario di ingresso dei biglietti sia
diverso, ma c’è poca gente. Da vedere. Ben strutturato il percorso e
coinvolgente.
The Begijnhof, un luogo piccolo e suggestivo (due entrate, una
è da un portone che sembra quello di una casa) dove si ritiravano le beghine.
Dam Platz e il Magna Plaza dove spero di trovare un decoro
natalizio che ho visto in albergo (non lo trovo!)
Il Mercato dei Fiori che credevo più grande. Un po’ mi ha
deluso, ma siamo in inverno e forse in estate è tutta un’altra cosa.
Il museo Van Gogh: ci si arriva dal nostro albergo cambiando
2 tram. Ma è facile. Ci sono le cartine della città con le linee e le fermate e dentro al tram c’è una tabella
luminosa che segnala le stazioni.
Il Villaggio di Zaanse Schans, se ci riusciamo, a 15 km.
dalla città (ma non ci riusciamo).
Ecco le altre cose che ci siamo ripromessi di fare:
- Mangiare lo stamppott, piatto tipico. Lo mangiamo la seconda
sera al ristorante The Mooders.
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The Mooders Restaurant |
Delusione. Forse mangiandolo in qualche altro posto…
non so.
- Assaggiare i pannekoke, specie di omelette che possono
essere sia dolci che salate. Noi le prendiamo al Carousel. Buone, le consiglio.
-Rapida occhiata al Red Light District. Noi ci andiamo la
seconda sera dopo il ristorante. Ma sarà che ci sentiamo impacciati e un po’
timorosi, sarà che vediamo soprattutto giovanotti “alticci”, ce ne andiamo in
fretta. Magari di giorno è diverso.
Ad Amsterdam è bello fotografare le biciclette coperte di
neve. Sono abbandonate lungo i canali e attendono la primavera. Ma c’è chi
pedala anche con il ghiaccio.
Chiedo al consorte:
“Ma le biciclette avranno le ruote da neve?”
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Ma le biciclette avranno le ruote da neve? |
A piazza Leidseplein ci sono le bancarelle di Natale e una
pista di pattinaggio.
A piazza Rembrandt c’è anche la giostrina dei cavalli. Di
quelle come nel film di Mary Poppins. Guardo in alto e le case affacciate sui
canali sembrano dolcetti di marzapane. Ad ogni ponte ci sono le capanne
natalizie dei fiorai con gli abeti fuori. E la neve sui rami è talmente
perfetta che li fa sembrare finti.
Il silenzio della neve aspetta che si accendano le prime
luci della sera quando i cigni che passano davanti al nostro albergo si
nascondono sotto i ponti. Le house boat ancorate lungo le rive fanno vivere di luce le
stanze.
E il freddo del nord ghiaccia le strade e ti fa tornare a
casa.
* Pattini D’argento autore Mapes Dodge Mary
Viaggio effettuato a dicembre 2010