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Sharm El Sheik
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La prima volta che sono stata a Sharm, credo fosse il 2000,
ci sono andata da sola. Il resort scelto a caso, in agenzia di viaggi. Unica
indicazione la barriera corallina vicina, l’addetta è stata veloce: " Se non va
bene questo, va bene quello".
Dreams Beach, il nome del resort intendo. Un resort su una
zona rocciosa, con vista ampia sopra scogliere ocra.
La barriera un sogno, ancora non attrezzata come quelle che
ci sono ora. Impraticabile per chi non sapeva nuotare. Ho visto paura, tagli,
sangue di bagnanti che spaventati dal “non toccare” vi ci si aggrappavano e si ferivano
seriamente.
Io appena in acqua ho accantonato i timori degli altri e mi
sono trovata in un ambiente fantastico. Pesci di tutti i tipi, tanti. Meduse
rosa innocue accese come lucciole di mare, era come entrare davvero in un’altra
dimensione. Da sogno. E poi il deserto fuori dall’acqua così presente e
invadente.
Mi ricordo un cibo buono e vario. Alcune persone con seri
disturbi gastrointestinali. Un’uscita serale a Naama bay in taxi con un’altra
famiglia. Venditori insistenti, un po’ ti prendevano in giro, un cammellino
in legno per ricordo.
L’escursione più bella al Canyon colorato. Difficile, vista
con gli occhi di adesso e affollata.
Non sono più riuscita a rifarla negli anni. Per il tempo
(troppo caldo), per problemi di sicurezza dopo gli attentati.
Andare nel deserto profondo ora comporta più regole per le
guide e per i tours.
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Dreams Beach resort |
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La seconda volta sono andata in maggio al Melia Sinai . Che
poi ha cambiato nome e si è abbassato di molto come qualità. Succede spesso
agli hotel di Sharm. Ci troviamo più a nord rispetto al primo, con una bella
lunga passeggiata in spiaggia verso sinistra fino a raggiungere il
resort Baron. Davanti c’è l’isola di Tiran, onnipresente. Il resort è
inconfondibile anche oggi per il suo faro.
Di sera un incanto passeggiare sul
lungomare o tra i vialetti illuminati. Già allora però la struttura presentava
cedimenti: la pulizia lasciava a desiderare. Il cibo era buono. Eccessivamente
severi nel preservare la barriera corallina: mi era venuto un crampo alla
coscia in mare e ho dovuto appoggiarmi alla barriera, sono stata severamente ammonita.
Certo è giusto proteggere i coralli però
la vita umana è più importante!
Lungo il tragitto per arrivare al Baron ho invidiato
alberghi con specchi di lagune di fronte. Le ho cercate invano in seguito sulla mappa…
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Ex Melia Sinai
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Terzo hotel Experience Sea breeze: punto mare “osceno”. Ci
sono stata per ingenuità: ho seguito le meraviglie che ne decantava uno del
forum Tripadvisor Sharm. Mi ero appena iscritta e lui era uno stalker del
forum. Scriveva migliaia di post su tanti paesi. Solo in quello di Sharm non
era stato smascherato, anzi.
Volevo fare un articolo più strutturato su tali personaggi
chiaramente “disturbati”.
Dopo aver soggiornato all’Experience ed essermi accorta che
niente di quanto diceva l’utente corrispondeva al vero, ho cercato di rivelare l'intenzione di costui:
mi sono trovata contro non solo lui ma anche gli esperti del forum, quelli che hanno un ruolo autorevole. Sarebbe bastata
una loro parola per proteggere gli
utenti da questo individuo che cambiava account per sfuggire alle segnalazioni che lo
inseguivano sul forum. Adesso è stato
bannato definitivamente però i suoi tentativi di rientro sotto falso nome sono
innumerevoli. Viene quasi sempre scoperto. Ci sono i cacciatori di Max, Salvo,
Lancelot, niknames in cui si è nascosto
Ma torniamo all’hotel che proprio non consiglio, si trova a
Shark bay e la struttura è buona ed economica. Però è assurdo fare quattro ore
di volo per arrivare in quel punto mare. Si tratta di un corridoio che si affaccia sul lato estremo di una baia.
Non c’è spiaggia, solo gradoni di cemento che si allagano nel pomeriggio con
l’alta marea. Se guardi il mare per cercare un po’ di respiro trovi due pontili
che lo occupano in maniera preponderante: il suo e quello del Sultan (hotel)
vicino. Se quelli del Sultan non protestano ci si può allargare in quel pezzo
sotto il pontile quando soprattutto al mattino un po’ di sabbia si trova. Il
resort nel pomeriggio va presto in ombra essendo quasi infossato nel costone di
roccia fine baia.
Ovviamente l’hotel così penalizzato cerca di invogliare col
prezzo, col cibo abbastanza buono, con
il servizio navetta.
Per una (io) che conosceva la bellezza della costa era
improponibile.
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Experience Sea Breeze
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Quarto hotel ancora oggi ai primi posti fra i resort di
Sharm: Coral Imperial Sensatori.
Ci sono stata perché avevo invitato dei familiari e volevo
far bella figura.
Siamo arrivati di sera e nell’immediato non mi ha fatto una
bella impressione: sembrava una esposizione di lampadari che vedi dall’autostrada passando in zona industriale.
Il resort è moderno con una fontana illuminata di sera.
Barriera corallina stupenda, stanza fronte mare ottima. Cibo: quantità enormi
ma il peggiore assaggiato a Sharm. Insapore, plasticato, buttato là a
quintalate. Spiaggia con possibilità di lunghe passeggiate. Servizio: lo stesso
di tanti altri .
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Coral Sea Sensatori
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Quinto
resort: Labranda tower bay. Scelto perché ha due spiagge: una in una ansa
della costa e una in un'altra.
Appena arrivata ho malaugaratamente chiesto un upgrade ad
una stanza vista mare. Dopo aver fatto avanti e indietro dalla reception mi sono
arresa ad una stanza vicino all’acqua gym e non lontano dall’animazione serale.
Il resort è il più informale tra quelli provati. Giardini
curatissimi, piccole oasi. Un lungo mare panoramico da un capo all’altro del
resort. Una spiaggia a cui si accede con alcuni scalini, l’altra rocciosa confina con
un tratto di spiaggia libera di una bellezza da cartolina. Impreziosisce il
resort, contribuisce di molto a fare di questa struttura una perla poco conosciuta. Adatta soprattutto ad adulti. Ritmi lenti, no musica
sparata, una piscina olimpionica. Cibo buono, tanti corvi, compagni
inseparabili e a volte inquietanti.
Ci sono tornata due volte perché avrete capito che questo
resort è la mia scelta, il mai più altrove.
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Labranda tower bay- Sharm club
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Ma continuiamo.
Quinto resort: lo storico, super nominato Savoy a Soho.
Hotel elegante, grande, labirintico. Ingresso circolare in
stile coloniale con ponti e finta giungla. Verde e bambù. Personale al bureau
onesto e gentile.
Qui si è molto, molto controllati: chiedono continuamente il
pass. Birra permessa nel ristorante e in determinati orari anche in
piscina. Al bar si beve solo in loco.
Cibo buono, sopra la media e con ogni ben di dio. Però la
stanza può essere distante dalla spiaggia. In merito a quest’ultima: la più
affollata che ho trovato. Si sta appiccicati come sardine in quanto è lo sfogo mare
di altri resort oltre al Savoy. Barriera come tante.
Il plus è che si trova a Soho con possibilità alla sera di
vedere i negozi, la fontana danzante, musica e qualche spettacolo. D’altro
canto è lontana da Old Sharm e dal Farsha. Un taxi può risultare costoso (visto
che c’è una agenzia che stazione fuori).
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Savoy |
Sesto e ultimo resort( mi sono detta l’ultimo poi decido per
sempre): Club reef a Tower bay, di fianco al Labranda, decantato da tanti
italiani soprattutto per il cibo.
Il cibo davvero ottimo, il migliore provato, direi quasi da
cucina di livello. Soprattutto quello egiziano. Sempre tre postazioni di forni
fuori che preparano mezzogiorno e sera ogni ben di dio. Dalla pizza ai krapfen
fritti al momento con ripieni da personalizzare, hamburger con pane caldo,
carne grigliata, salse e verdure a piacere. Pasta filo egiziana ripiena. Ma
anche la cucina italiana non è male: lasagne al forno davvero buone. Pulizia
nella preparazione dei cibi eccellente. Non altrettanto quella delle stanze
fatta da uomini che se vedono un cerchio marrone alla base del water o bidet lo
lasciano là. Chiedi e allora viene pulito. A livello stanze (anche se nuove) la pulizia lascia a desiderare.
Resort con due piccole spiagge dalla capienza insufficiente,
Soprattutto quando due russi si stanziano su quella più piccola e la
rivendicano come propria. Tanti scalini per arrivarci, zona piscine, bar,
animazione un po’ infossata. Villaggio italiano vero e proprio. L’unico vero
plus è il cibo.
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Ciao Club reef resort
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Conclusione? La mia scelta: Labranda tower bay, che adesso
si chiama Sharm club resort.
Perché non lasciare il toponimo Labranda di consolidata identificazione?