lunedì 25 novembre 2024

CROCI STONATE

 

       Credo di non aver visto peggior allestimento per rappresentare la giornata della violenza sulle donne come quello della foto sopra.

E’ il secondo anno che preparano il giardino e il marciapiede della casa di riposo della mamma con questa inappropriata scenografia.

Io, che sono 8 anni che entro in quella struttura più volte alla settimana e ho conosciuto Rina, Bianca, Luigi,  Antonia, Rino, Rosa, Amalia, è solo i loro nomi che vedo su quelle croci e sono vittime della solitudine, della vecchiaia.

Rino amava il suo cane, togliamo la scarpa rossa e mettiamo la foto del cane, Bianca adorava i suoi figli, ricordiamolo. Amalia è rimasta anni in un letto  a guardare il soffitto: mettiamo un cielo sopra quella croce. Annetta era una ballerina, leghiamoci una scarpetta. Gianna voleva morire, invocava la morte, facciamo che nessuno lo debba più fare. Rina era diventata mia mamma, perle di vita, le sue. Calpestate per piccineria da una coordinatrice che in quella struttura ci lavorava.

Io non vedo croci di protesta, vedo il cimitero di chi vi è passato. Di chi ha ricevuto il mio affetto, un bacio ricambiato. Un sorriso di riconoscimento.

"Anna vorrei sentire la tua voce: non l’ho mai percepita".

Livia vorrei tu non mi chiedessi di stare cinque minuti con te per farti compagnia. Io la compagnia te la faccio, ti do un pezzetto di cioccolatino di nascosto. Ma la tua richiesta, per me è uno strazio. Perché c’è una mancanza dolorosa  che percepisco e che un pezzetto di cioccolato può  lenire ben poco.

Ne ho visti tanti passare negli anni, lasciare qualcuno è stata una perdita, uno scavo.

Vedere talvolta indifferenza o poca gentilezza in chi vi lavora mi è sembrato un affronto a leggi divine.

Ama il prossimo tuo… a volte siamo stanchi, preoccupati, con bisogno di stabilire una posizione. Lo capisco, con la mente.

Di tutta questa valanga di anni passatimi tra le vene, ricordo fatiche per far stare al meglio il proprio caro.

E poi le regole. Parola sovrana in  struttura.

Oggi mi è stato dato a stento un bavaglio di carta e un quadrato usa e getta da mettere sul sedile dell’auto per portare a casa la mamma.

La famiglia sta sulla carta dei servizi, in realtà è un intralcio per la struttura. Viene scoraggiato fortemente qualsiasi intervento o ingerenza sulla gestione.

Come il solito si sventola una bandiera, ed è quello che conta, poi la realtà è diversa.

Il 25 novembre è una ricorrenza che ritengo più che motivata per dire basta alla violenza sulle donne.

Però vorrei anche dire basta alle ipocrisie, alle strumentalizzazioni, alle scritte sui divanetti rossi:

 “Non sarai più sola”. 

 Cominciamo a  volere che non siano più sole le persone ospitate. 

Mettere croci davanti una casa di riposo, serve solo a ricordare chi ci è passato.


venerdì 16 agosto 2024

CHI E' MAX?

 

Foto tratta da google immagini e modificata

 

    L’altra vita di max è cominciata  nel forum di Tripadvisor. Vi spadroneggiava.  Mi ero appena iscritta e non ne conoscevo ancora i protagonisti, lui era molto presente, si relazionava con altri del forum che ai miei occhi lo titolavano. In realtà Max era un millantatore. Mi cosigliò di andare all’Experience Sea Breeze di Sharm e io che nella località  c’ero stata due volte trovai incredibile che una persona così validata su un forum fosse uno che ne era dipendente per esistere.

Dopo essere tornata provai ad avvertire chi riceveva  i suoi consigli sulla struttura, avevo capito che la sua presenza (nel forum) non era per aiutare e trasmettere conoscenze ma unicamente per esibirsi su un palco e farsi vedere.

Max mi accusò irridendomi di non esserci nemmeno stata  visto che riportavo una situazione ben diversa dalle sue raccomandazioni.

Quello che più mi lasciava incredula è che nessuno degli esperti locali del forum  lo ammonisse: erano pronti a “bacchettare” altri utenti che intervenivano saltuariamente ma con lui che mostrava esplicitamente la sua facciane convalidavano i suggerimenti o lo correggevano come si riprende con condiscendenza un figlio:

Ma tu esperto/esperta del forum che ci tieni a mostrare le tue conoscenze e la  correttezza perché non intervieni? E non dirmi che si tratta del compito del moderatore, sei tu il riferimento del forum, basterebbe una tua” parola”.


Trascrizione dei messaggi privati intercorsi con max che allora usava il nickname salvo:

Mio intervento:

…Davvero Salvo per rispetto al forum scrivi su cose che sai, che sei sicuro o che hai un'idea tua, da condividere.

Max risponde che conosce personalmente alcuni degli esperti del forum di Sharm con cui si sente privatamente poi continua con improperi del genere: “Chi cacchio sei tu, se non una grande maleducata”.

Max non risponde agli errori, alle indicazioni sbagliate dette. Elenca i resorts in cui è stato e ti accusa di aver detto cose che noi hai mai detto. Si rinchiude in un mondo suo, fuori da ogni oggettività.

Max, salvo, lancelot ha più di 29.000 interventi in pochi anni. E’ sempre il primo a rispondere a qualsiasi post. Risposte che non c’entrano con la domanda, sbagliate, preconfezionate.

Cosa vuole Max?

Soprattutto perché nessuno in quel forum si accorge che è un disturbatore? Che  toglie alla comunità web la serietà che merità?

Per fortuna non è lo stesso su altri forum di tripadvisor. Lì viene bloccato, segnalato, sospeso per periodi.

Che cosa è il web? Seguo max anche per capirne i meccanismi. Lo blocco sulla messaggistica privata. Mi oppongo agli interventi sbagliati. Lui mi invita ad uscire dal forum.

Lo faccio quando da una esperta  vengo invitata a prendermela con qualcun altro. Come se dovessi sparpagliare i miei dissensi a caso e non per dei validi motivi.

 

 Cara “esperta” io me la prendo con chi sbaglia per noncuranza, con chi stalkerizza, con chi scrive per tenersi aggrappato ad un ruolo e che del forum non gliene frega niente.

Qualcuno (pochi) ha scritto che per Max è importante far girare il contatore dei post.

“Scrivi anche tu (la qualunque) mi ha incitato una volta!”

“Solo se  concerne la domanda del post, se so la riposta, se il mio commento può essere utile, se ne ho voglia”.

Perché cari esperti del forum Sharm avete taciuto? Eppure era tutto là: nero su bianco. Tra i pixel dello schermo del vostro dispositivo.

Max dopo aver fatto cancellare tanti miei post e di conseguenza aver fatto sospendere a tempo il mio account è stato bannato definitivamente (credo) dal forum. Su segnalazione di tanti, tanti utenti.

Chi è Max?

Max ha provato a rientrare con falsi nickname innumerevoli volte. Eppure magicamente è stato ogni volta scoperto e cancellato. All’inizio i nuovi ingressi rispettavano il suo modus operandi: il primo a rispondere con la prima cavolata. Poi ha cominciato a postare ogni tanto, poi per ultimo. Eppure max è sempre riconoscibile. Si è scoperto che negli anni aveva seminato account fasulli e ne postava anche due sotto un unico thread . Ne approfittava per darsi ragione, supportava se stesso.

Di questi falsi account ne vengono scoperti continuamente All’improvviso gli amministratori sono diventati accorti, ligi, professionali.

Ma perché una persona arriva a disseminare nel tempo con metodo decine di account duplicati e li mantiene attivi con qualche intervento ogni tanto? Sembra un piano, una strategia.


 

E’ vero ci sono gli hacker, ma li ho sempre visti come persone intelligenti, con indubbie capacità che gli fanno padroneggiare lo strumento web. Le loro, all’inizio, erano sfide, una bravura per mettersi alla prova. Non è questo il caso di max di cui si coglie ancora la presenza nel forum, potrei segnalare almeno due nickname che non sono stati scoperti.

 

Torniamo alla domanda iniziale. Chi è Max? Perché una persona dovrebbe esistere solo se esiste nel web?

Qual è il suo disagio? Qualcuno ha scritto che sfoga sul forum le frustrazioni della sua vita. Sento pericolosa la sua aggressività, il suo modo di attaccare chi lo metteva in discussione. C’era del veleno.

Dove lo sputa adesso che non può più riversarlo nel forum?

 

 

Internet e social network nella società italiana

La psicologia del web: gli effetti di Internet sul comportamento umano

lunedì 22 luglio 2024

LA MIA PRIMA SCELTA A SHARM

 

 

Sharm El Sheik

 La prima volta che sono stata a Sharm, credo fosse il 2000, ci sono andata da sola. Il resort scelto a caso, in agenzia di viaggi. Unica indicazione la barriera corallina vicina, l’addetta è stata veloce: " Se non va bene questo, va bene quello".

Dreams Beach, il nome del resort intendo. Un resort su una zona rocciosa, con vista ampia sopra scogliere ocra.

La barriera un sogno, ancora non attrezzata come quelle che ci sono ora. Impraticabile per chi non sapeva nuotare. Ho visto paura, tagli, sangue di bagnanti che spaventati dal “non toccare”  vi ci si aggrappavano e si ferivano seriamente.

Io appena in acqua ho accantonato i timori degli altri e mi sono trovata in un ambiente fantastico. Pesci di tutti i tipi, tanti. Meduse rosa innocue accese come lucciole di mare, era come entrare davvero in un’altra dimensione. Da sogno. E poi il deserto fuori dall’acqua così presente e invadente.

Mi ricordo un cibo buono e vario. Alcune persone con seri disturbi gastrointestinali. Un’uscita serale a Naama bay in taxi con un’altra famiglia. Venditori insistenti, un po’ ti prendevano in giro, un cammellino in legno per ricordo.

L’escursione più bella al Canyon colorato. Difficile, vista con gli occhi di adesso e affollata.

Non sono più riuscita a rifarla negli anni. Per il tempo (troppo caldo), per problemi di sicurezza dopo gli attentati.

Andare nel deserto profondo ora comporta più regole per le guide e per i tours.

 

Dreams Beach resort
 

 La seconda volta sono andata in maggio al Melia Sinai . Che poi ha cambiato nome e si è abbassato di molto come qualità. Succede spesso agli hotel di Sharm. Ci troviamo più a nord rispetto al primo, con una bella lunga passeggiata in spiaggia verso sinistra fino a raggiungere il resort Baron. Davanti c’è l’isola di Tiran, onnipresente. Il resort è inconfondibile anche oggi per il suo faro. 

Di sera un incanto passeggiare sul lungomare o tra i vialetti illuminati. Già allora però la struttura presentava cedimenti: la pulizia lasciava a desiderare. Il cibo era buono. Eccessivamente severi nel preservare la barriera corallina: mi era venuto un crampo alla coscia in mare e ho dovuto appoggiarmi alla barriera, sono stata severamente ammonita. Certo è giusto  proteggere i coralli però la vita umana è più importante!

Lungo il tragitto per arrivare al Baron ho invidiato alberghi con specchi di lagune di fronte. Le ho cercate invano in seguito sulla mappa…

Ex Melia Sinai

 Terzo hotel Experience Sea breeze: punto mare “osceno”. Ci sono stata per ingenuità: ho seguito le meraviglie che ne decantava uno del forum Tripadvisor Sharm. Mi ero appena iscritta e lui era uno stalker del forum. Scriveva migliaia di post su tanti paesi. Solo in quello di Sharm non era stato smascherato, anzi.

Volevo fare un articolo più strutturato su tali personaggi chiaramente “disturbati”.

Dopo aver soggiornato all’Experience ed essermi accorta che niente di quanto diceva l’utente corrispondeva al vero, ho cercato di rivelare l'intenzione di costui: mi sono trovata contro non solo lui ma anche gli esperti del forum, quelli  che hanno un ruolo autorevole. Sarebbe bastata una loro parola  per proteggere gli utenti da questo individuo che cambiava account per sfuggire alle segnalazioni che lo inseguivano sul forum.  Adesso è stato bannato definitivamente però i suoi tentativi di rientro sotto falso nome sono innumerevoli. Viene quasi sempre scoperto. Ci sono i cacciatori di Max, Salvo, Lancelot, niknames in cui si è nascosto

Ma torniamo all’hotel che proprio non consiglio, si trova a Shark bay e la struttura è buona ed economica. Però è assurdo fare quattro ore di volo per arrivare in quel punto mare. Si tratta di un corridoio  che si affaccia sul lato estremo di una baia. Non c’è spiaggia, solo gradoni di cemento che si allagano nel pomeriggio con l’alta marea. Se guardi il mare per cercare un po’ di respiro trovi due pontili che lo occupano in maniera preponderante: il suo e quello del Sultan (hotel) vicino. Se quelli del Sultan non protestano ci si può allargare in quel pezzo sotto il pontile quando soprattutto al mattino un po’ di sabbia si trova. Il resort nel pomeriggio va presto in ombra essendo quasi infossato nel costone di roccia fine baia.

Ovviamente l’hotel così penalizzato cerca di invogliare col prezzo, col  cibo abbastanza buono, con il servizio navetta.

Per una (io) che conosceva la bellezza della costa era improponibile.

Experience Sea Breeze

 

Quarto hotel ancora oggi ai primi posti fra i resort di Sharm: Coral Imperial Sensatori.

Ci sono stata perché avevo invitato dei familiari e volevo far bella figura.

Siamo arrivati di sera e nell’immediato non mi ha fatto una bella impressione: sembrava una esposizione di lampadari che vedi dall’autostrada passando in zona industriale.

Il resort è moderno con una fontana illuminata di sera. Barriera corallina stupenda, stanza fronte mare ottima. Cibo: quantità enormi ma il peggiore assaggiato a Sharm. Insapore, plasticato, buttato là a quintalate. Spiaggia con possibilità di lunghe passeggiate. Servizio: lo stesso di tanti altri .

 

Coral Sea Sensatori

Quinto resort: Labranda tower bay. Scelto perché ha due spiagge: una in una ansa della costa e una in un'altra.

Appena arrivata  ho malaugaratamente chiesto un upgrade ad una stanza vista mare. Dopo aver fatto avanti e indietro dalla reception mi sono arresa ad una stanza vicino all’acqua gym e non lontano dall’animazione serale.

Il resort è il più informale tra quelli provati. Giardini curatissimi, piccole oasi. Un lungo mare panoramico da un capo all’altro del resort. Una spiaggia a cui si accede con alcuni scalini, l’altra rocciosa confina con un tratto di spiaggia libera di una bellezza da cartolina. Impreziosisce il resort, contribuisce di molto a fare di questa struttura una perla poco conosciuta.  Adatta soprattutto ad adulti. Ritmi lenti, no musica sparata, una piscina olimpionica. Cibo buono, tanti corvi, compagni inseparabili e a volte inquietanti.

Ci sono tornata due volte perché avrete capito che questo resort è la mia scelta, il mai più altrove.

 

Labranda tower bay- Sharm club

Ma continuiamo.

Quinto resort: lo storico, super nominato Savoy a Soho.

Hotel elegante, grande, labirintico. Ingresso circolare in stile coloniale con ponti e finta giungla. Verde e bambù. Personale al bureau onesto e gentile.

Qui si è molto, molto controllati: chiedono continuamente il pass. Birra permessa  nel ristorante e in determinati orari anche in piscina. Al bar si beve solo in loco.

Cibo buono, sopra la media e con ogni ben di dio. Però la stanza può essere distante dalla spiaggia. In merito a quest’ultima: la più affollata che ho trovato. Si sta appiccicati come sardine in quanto è lo sfogo mare di altri resort oltre al Savoy. Barriera come tante.

Il plus è che si trova a Soho con possibilità alla sera di vedere i negozi, la fontana danzante, musica e qualche spettacolo. D’altro canto è lontana da Old Sharm e dal Farsha. Un taxi può risultare costoso (visto che c’è una agenzia che stazione fuori).

Savoy

 

Sesto e ultimo resort( mi sono detta l’ultimo poi decido per sempre): Club reef a Tower bay, di fianco al Labranda, decantato da tanti italiani soprattutto per il cibo.

Il cibo davvero ottimo, il migliore provato, direi quasi da cucina di livello. Soprattutto quello egiziano. Sempre tre postazioni di forni fuori che preparano mezzogiorno e sera ogni ben di dio. Dalla pizza ai krapfen fritti al momento con ripieni da personalizzare, hamburger con pane caldo, carne grigliata, salse e verdure a piacere. Pasta filo egiziana ripiena. Ma anche la cucina italiana non è male: lasagne al forno davvero buone. Pulizia nella preparazione dei cibi eccellente. Non altrettanto quella delle stanze fatta da uomini che se vedono un cerchio marrone alla base del water o bidet lo lasciano là. Chiedi e allora viene pulito. A livello stanze (anche se nuove) la pulizia lascia a desiderare.

Resort con due piccole spiagge dalla capienza insufficiente, Soprattutto quando due russi si stanziano su quella più piccola e la rivendicano come propria. Tanti scalini per arrivarci, zona piscine, bar, animazione un po’ infossata. Villaggio italiano vero e proprio. L’unico vero plus è il cibo.

 

Ciao Club reef resort
 

Conclusione? La mia scelta: Labranda tower bay, che adesso si chiama Sharm club resort

Perché non lasciare il toponimo Labranda di consolidata identificazione?

martedì 25 giugno 2024

CLIOMAKEUP OGGI

 


      Il primo video di Clio è ancora nella mia mente: c’era solo youtube e lei era deliziosa.

Ogni suo prodotto presentato era una sorpresa e una caccia al tesoro:

La palette occhi Incognito di Dior

Tinte labbra di Styla

Blush Hello kitti di Mac

La prima palette di Lorac

Clio era onesta e piena di passione. Che poi se c’è la seconda la prima è inscindibile.

Poi Clio è tornata in Italia. Schiere di ragazze esaltate come un esercito a difesa. Clio rappresentava il suo esercito, senza volerlo ovviamente. Però io se c’è uno schieramento a difesa storco il naso. Si perde la critica, l’oggettività, la democrazia. Abbiamo perso più di tutto lei, Clio.

Una cognata che non mi piace, un marito dietro le quinte che a mio avviso tira molto i fili.

Clio che fa cose che non le calzano: San Remo, interviste. Clio che piange e poi si pente di aver pianto.

Clio che prende in giro in un post instagram chi le consiglia di fare la blefaroplastica. Salvo qualche tempo dopo ringraziare chi glielo aveva detto (ma come non era indignata dell’indicazione?) perché lei la blefaroplastica la farà la settimana seguente.


Me lo sono chiesta da mo’. Che farà in futuro Clio? Quanto durerà? Quanto riuscirà a strascinare il carrozzone?

Della Clio di una volta non è rimasto più niente. Credo che le fedeli (attempate) come me se ne siano andate tutte. Su Instagram colgo domande da neofita.

Lei è poco presente, anche nei social. Si mostra la ditta, l’azienda, il laboratorio, i prodotti. Tanto e soprattutto questi ultimi: il marchio Clio punta su questo adesso…

Ancora viene citata, ancora sono presenti in Internet articoli di una persona che si è fatta da sola con più di 8 milioni di follower.

Il suo blog è zeppo di sponsorizzazioni, pochi gli articoli a sua firma. Sfumata la sua personalità. Un pro forma. Tanto per.

Raramente adopera prodotti che non siano i suoi. E quando lo fa è molto restia a dare dettagli, non sia mai che chi la segue compri altrove.

Molti dei suoi sostenitori la seguono per inerzia, per pigrizia di disiscriversi. D’altronde lo dice lei stessa: il boom l’ha fatto con lo shop on line, con la vendita dei prodotti acquistati  a occhi chiusi sulla fiducia del suo nome.

I suoi tutorial sono inesistenti. Qualche prodotto presentato qua e là, la maggior parte delle volte con reticenza sulle  colorazioni applicate.

Attorniata com’è da nuove youtuber di makeup creative e abili, si è focalizzata sulla produzione e vendita. Si è fatta un nome e vive su questo.

Il mondo beauty è un mondo di novità, talvolta da collezionisti  che cercano  nuove scoperte, rivelazioni ghiotte.

Lei è dimagrita, ha il parrucchiere personale, l’allenatore personale. Apre punti vendita. Si è appiattita.

A me non dà niente. In fondo mi dispiace.

Una stagione finita la sua o che quanto meno ha cambiato scenario.

Le Pxiwoo, Lisa Eldrige e Clio.


       
 

Le prime due continuano con tutorial, con prodotti anche di altri brand, non solo i loro. Una passione smorzata ma una padronanza del mestiere che insegna.

Clio continua solo con il suo brand. Le sue fans si perdono per strada.

Fino a quando compreranno a scatola chiusa, sull’affezione, sul carisma?

Magari mi sbaglio, non so.