lunedì 22 luglio 2024

LA MIA PRIMA SCELTA A SHARM

 

 

Sharm El Sheik

 La prima volta che sono stata a Sharm, credo fosse il 2000, ci sono andata da sola. Il resort scelto a caso, in agenzia di viaggi. Unica indicazione la barriera corallina vicina, l’addetta è stata veloce: " Se non va bene questo, va bene quello".

Dreams Beach, il nome del resort intendo. Un resort su una zona rocciosa, con vista ampia sopra scogliere ocra.

La barriera un sogno, ancora non attrezzata come quelle che ci sono ora. Impraticabile per chi non sapeva nuotare. Ho visto paura, tagli, sangue di bagnanti che spaventati dal “non toccare”  vi ci si aggrappavano e si ferivano seriamente.

Io appena in acqua ho accantonato i timori degli altri e mi sono trovata in un ambiente fantastico. Pesci di tutti i tipi, tanti. Meduse rosa innocue accese come lucciole di mare, era come entrare davvero in un’altra dimensione. Da sogno. E poi il deserto fuori dall’acqua così presente e invadente.

Mi ricordo un cibo buono e vario. Alcune persone con seri disturbi gastrointestinali. Un’uscita serale a Naama bay in taxi con un’altra famiglia. Venditori insistenti, un po’ ti prendevano in giro, un cammellino in legno per ricordo.

L’escursione più bella al Canyon colorato. Difficile, vista con gli occhi di adesso e affollata.

Non sono più riuscita a rifarla negli anni. Per il tempo (troppo caldo), per problemi di sicurezza dopo gli attentati.

Andare nel deserto profondo ora comporta più regole per le guide e per i tours.

 

Dreams Beach resort
 

 La seconda volta sono andata in maggio al Melia Sinai . Che poi ha cambiato nome e si è abbassato di molto come qualità. Succede spesso agli hotel di Sharm. Ci troviamo più a nord rispetto al primo, con una bella lunga passeggiata in spiaggia verso sinistra fino a raggiungere il resort Baron. Davanti c’è l’isola di Tiran, onnipresente. Il resort è inconfondibile anche oggi per il suo faro. 

Di sera un incanto passeggiare sul lungomare o tra i vialetti illuminati. Già allora però la struttura presentava cedimenti: la pulizia lasciava a desiderare. Il cibo era buono. Eccessivamente severi nel preservare la barriera corallina: mi era venuto un crampo alla coscia in mare e ho dovuto appoggiarmi alla barriera, sono stata severamente ammonita. Certo è giusto  proteggere i coralli però la vita umana è più importante!

Lungo il tragitto per arrivare al Baron ho invidiato alberghi con specchi di lagune di fronte. Le ho cercate invano in seguito sulla mappa…

Ex Melia Sinai

 Terzo hotel Experience Sea breeze: punto mare “osceno”. Ci sono stata per ingenuità: ho seguito le meraviglie che ne decantava uno del forum Tripadvisor Sharm. Mi ero appena iscritta e lui era uno stalker del forum. Scriveva migliaia di post su tanti paesi. Solo in quello di Sharm non era stato smascherato, anzi.

Volevo fare un articolo più strutturato su tali personaggi chiaramente “disturbati”.

Dopo aver soggiornato all’Experience ed essermi accorta che niente di quanto diceva l’utente corrispondeva al vero, ho cercato di rivelare l'intenzione di costui: mi sono trovata contro non solo lui ma anche gli esperti del forum, quelli  che hanno un ruolo autorevole. Sarebbe bastata una loro parola  per proteggere gli utenti da questo individuo che cambiava account per sfuggire alle segnalazioni che lo inseguivano sul forum.  Adesso è stato bannato definitivamente però i suoi tentativi di rientro sotto falso nome sono innumerevoli. Viene quasi sempre scoperto. Ci sono i cacciatori di Max, Salvo, Lancelot, niknames in cui si è nascosto

Ma torniamo all’hotel che proprio non consiglio, si trova a Shark bay e la struttura è buona ed economica. Però è assurdo fare quattro ore di volo per arrivare in quel punto mare. Si tratta di un corridoio  che si affaccia sul lato estremo di una baia. Non c’è spiaggia, solo gradoni di cemento che si allagano nel pomeriggio con l’alta marea. Se guardi il mare per cercare un po’ di respiro trovi due pontili che lo occupano in maniera preponderante: il suo e quello del Sultan (hotel) vicino. Se quelli del Sultan non protestano ci si può allargare in quel pezzo sotto il pontile quando soprattutto al mattino un po’ di sabbia si trova. Il resort nel pomeriggio va presto in ombra essendo quasi infossato nel costone di roccia fine baia.

Ovviamente l’hotel così penalizzato cerca di invogliare col prezzo, col  cibo abbastanza buono, con il servizio navetta.

Per una (io) che conosceva la bellezza della costa era improponibile.

Experience Sea Breeze

 

Quarto hotel ancora oggi ai primi posti fra i resort di Sharm: Coral Imperial Sensatori.

Ci sono stata perché avevo invitato dei familiari e volevo far bella figura.

Siamo arrivati di sera e nell’immediato non mi ha fatto una bella impressione: sembrava una esposizione di lampadari che vedi dall’autostrada passando in zona industriale.

Il resort è moderno con una fontana illuminata di sera. Barriera corallina stupenda, stanza fronte mare ottima. Cibo: quantità enormi ma il peggiore assaggiato a Sharm. Insapore, plasticato, buttato là a quintalate. Spiaggia con possibilità di lunghe passeggiate. Servizio: lo stesso di tanti altri .

 

Coral Sea Sensatori

Quinto resort: Labranda tower bay. Scelto perché ha due spiagge: una in una ansa della costa e una in un'altra.

Appena arrivata  ho malaugaratamente chiesto un upgrade ad una stanza vista mare. Dopo aver fatto avanti e indietro dalla reception mi sono arresa ad una stanza vicino all’acqua gym e non lontano dall’animazione serale.

Il resort è il più informale tra quelli provati. Giardini curatissimi, piccole oasi. Un lungo mare panoramico da un capo all’altro del resort. Una spiaggia a cui si accede con alcuni scalini, l’altra rocciosa confina con un tratto di spiaggia libera di una bellezza da cartolina. Impreziosisce il resort, contribuisce di molto a fare di questa struttura una perla poco conosciuta.  Adatta soprattutto ad adulti. Ritmi lenti, no musica sparata, una piscina olimpionica. Cibo buono, tanti corvi, compagni inseparabili e a volte inquietanti.

Ci sono tornata due volte perché avrete capito che questo resort è la mia scelta, il mai più altrove.

 

Labranda tower bay- Sharm club

Ma continuiamo.

Quinto resort: lo storico, super nominato Savoy a Soho.

Hotel elegante, grande, labirintico. Ingresso circolare in stile coloniale con ponti e finta giungla. Verde e bambù. Personale al bureau onesto e gentile.

Qui si è molto, molto controllati: chiedono continuamente il pass. Birra permessa  nel ristorante e in determinati orari anche in piscina. Al bar si beve solo in loco.

Cibo buono, sopra la media e con ogni ben di dio. Però la stanza può essere distante dalla spiaggia. In merito a quest’ultima: la più affollata che ho trovato. Si sta appiccicati come sardine in quanto è lo sfogo mare di altri resort oltre al Savoy. Barriera come tante.

Il plus è che si trova a Soho con possibilità alla sera di vedere i negozi, la fontana danzante, musica e qualche spettacolo. D’altro canto è lontana da Old Sharm e dal Farsha. Un taxi può risultare costoso (visto che c’è una agenzia che stazione fuori).

Savoy

 

Sesto e ultimo resort( mi sono detta l’ultimo poi decido per sempre): Club reef a Tower bay, di fianco al Labranda, decantato da tanti italiani soprattutto per il cibo.

Il cibo davvero ottimo, il migliore provato, direi quasi da cucina di livello. Soprattutto quello egiziano. Sempre tre postazioni di forni fuori che preparano mezzogiorno e sera ogni ben di dio. Dalla pizza ai krapfen fritti al momento con ripieni da personalizzare, hamburger con pane caldo, carne grigliata, salse e verdure a piacere. Pasta filo egiziana ripiena. Ma anche la cucina italiana non è male: lasagne al forno davvero buone. Pulizia nella preparazione dei cibi eccellente. Non altrettanto quella delle stanze fatta da uomini che se vedono un cerchio marrone alla base del water o bidet lo lasciano là. Chiedi e allora viene pulito. A livello stanze (anche se nuove) la pulizia lascia a desiderare.

Resort con due piccole spiagge dalla capienza insufficiente, Soprattutto quando due russi si stanziano su quella più piccola e la rivendicano come propria. Tanti scalini per arrivarci, zona piscine, bar, animazione un po’ infossata. Villaggio italiano vero e proprio. L’unico vero plus è il cibo.

 

Ciao Club reef resort
 

Conclusione? La mia scelta: Labranda tower bay, che adesso si chiama Sharm club resort

Perché non lasciare il toponimo Labranda di consolidata identificazione?

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