Quando apro il cassetto dei cosmetici e guardo sono presa
dallo sconforto. Non so se capita anche a voi. Ma io sono presa da “coccodrillite”
acuta. Sì perché al posto dei prodotti cercati, studiati, provati (non sempre)
vedo soldi: euro, sterline e dollari.
Rapido riepilogo di quello che ho:
Due fondotinta Face and body di Mac.
Un primer della Nars.
Una BB cream di la Roche Posay (che non finirò mai perché ci
preferisco il fondo di Mac)
Una BB di Caudalie che non terminerò per la stessa ragione .
Mi giustifico dicendo che le avevo acquistate prima dei fondi Mac.
Tre burrocacao tra cui il super consigliato della Nuxe.
Tre lucidalabbra Chanel , Madina, Elisabeth Arden
5/6 rossetti Mac, 1 Lancome, 1 Rimmel, 2 Guerlain, 3 Madina,
1 Sephora, 1 Beyu e altri.
Ombretti singoli? Sorvoliamo…
Palette? Lorac1 , Lancome Doll eyes, Urban Decay Gwen
Stefani, Dior.
Correttori? E qui
ragazze il box straripa. Perché le occhiaie sono il mio problema. Il mio
cruccio. La correzione pertanto è vista come una conquista, un dovere. Per anni
ho acquistato l’ultimo prodotto decantato, quello che avrebbe dovuto
funzionare.
Mi dicevo: “ Poi non ne compro più!”
Vi ricordano qualcosa
queste parole?
Per non parlare di matite labbra, matite sopracciglia. Che
non ne ho nemmeno bisogno (quest’ultime) visto che le ho belle di mio. E allora
perché non provare la palette Gosh così
spesso adoperata da Lisa Eldridge che serve appunto solo a riempire qualche
buchino?
Non mancano i pennelli trucco: Real Techniques, Sigma,
Zoeva, Sephora. Perché noi makeup addict siamo informate e raramente prendiamo grosse ciofeche. Però spendiamo.
Rincorriamo il prodotto, la favola, il sogno.
E i blush? Prima quelli in polvere, poi quelli in crema che
idratano di più ad una certa età. Poi quelli di Catrice che hanno un ottimo
rapporto qualità prezzo. E così ne prendiamo almeno tre. E quando li portiamo a
casa ci rendiamo conto che si assomigliano e ancora di più assomigliano a
quelli che avevamo già.
Certo li finiremo. Ma quando? Direi piuttosto che non li
finiremo mai. Perché quante pennellate ci vogliono per consumarne uno?
Io mi trucco poco, con leggerezza. C’è persino chi mi
chiede:
“Ma perché non ti trucchi?” E allora la visione del mio
cassetto traboccante di prodotti mi passa davanti.
Ci sono alcune cose che mi fanno pensare:
·
Perchè non ci accontentiamo?
·
Perché le youtubers preferite ci propongono
sempre cosmetici nuovi?
·
C’è solo creatività e cura del sé dietro le
nostre ricerche del cosmetico perfetto?
1.
Non ci accontentiamo perché siamo collezioniste.
Il trucco è la nostra passione, il nostro hobby. Ci piace guardarli, i nostri
trucchi. Sperimentare. La maschera che ci mettiamo con il trucco è un altro
noi. Comunichiamo lati nascosti del nostro carattere che per timidezza,
insicurezza non dimostriamo apertamente.
2.
Le youtubers ci propongono sempre cosmetici
nuovi perché è il loro lavoro, perché sono pagate. Mi piacerebbe però che ogni
tanto, anzi spesso, facessero paragoni. Ritornassero ai loro prodotti
preferiti. Per rimetterci in carreggiata. Darci un metro.
Vorrei davvero sapere quello che adoperano
loro quando hanno un incontro di lavoro. Quando ci tengono e non hanno case
cosmetiche a cui rendere conto.
3.
No, sono convinta che dietro la ricerca del
cosmetico perfetto ci sia anche insicurezza. Il blush nuovo, la matita arrivata
dagli USA sono la nostra coperta di Linus. Ci danno forza. Sono la spada
invincibile a cui ci affidiamo. Con cui puntelliamo i nostri disagi. Un
ansiolitico che sì alla fine crea un po’ di dipendenza.
Ma chi è davvero sicuro di sé? Se un
rossetto nuovo ci fa sentire per qualche giorno (ammettiamolo: l’effetto non
dura di più) piene di energia e entusiasmo O.K. entriamo in una profumeria e
portiamocelo a casa essendo consapevoli che siamo deliziose anche con la nostra
fragilità.
Facciamola diventare la nostra forza.
Vi linko lo scritto di una ragazza (reika122) postato sul forum di al femminile:
quel banale luogo comune sui "ritocchi e punturine"
lo trovo sincero, profondo, costruttivo.
Vi linko lo scritto di una ragazza (reika122) postato sul forum di al femminile:
quel banale luogo comune sui "ritocchi e punturine"
lo trovo sincero, profondo, costruttivo.
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