Negozio: Una catena che vende detersivi con angolo profumeria.
Marche vendute: Guerlain, Arval, Diego della palma,
Elizabeth Arden, Pupa, l’Oreal, Naj Oleari, Nouba, Revlon, Deborah, Maybelline,
Rimmel, Collistar e altre.
Commessa: (bionda, faccia sabbiata da un cm. di fondotinta “rosastro”,
polveroso)
“Posso aiutarla?”
La guardo. Non mi va di farmi passare per una che vuole solo
gironzolare.
“Cerco un eyeliner, magari a penna, magari a lunga durata,
marrone ne avete?”
Faccia della commessa perplessa, poi sollevata, poi di chi
cerca l’aria e non la trova. Ma che comunque sa dove stare: lì.
“Proviamo a vedere…” Lo dice come quando ci si rivolge ad un
bambino che chiede un pony. Accondiscendente ma colma di ego.
“Dunque la rimmel non lo fa, ci sarebbe nero”. Vediamo Pupa:
non c’è il tester, non glielo posso aprire. Diego della Palma? No, anche di
questo non c’è il tester. Veda lei.” Ed è già con lo sguardo altrove.
“Ci sarebbero questi due”. E mette le confezioni sopra il banco. Io
cerco di accomiatarmi e farfuglio:
“ Ma non so come sono, se scrivono, la tonalità…”.
Mi abbandona in cerca di qualche cliente più importante o
che lei ritiene tale. Qualcuno su cui mostrare la propria professionalità…
Lo so. So già che ogni casa fa un eye liner marrone. Tanti
anche in penna oltre alla classica boccettina con pennello. Sullo stand di
Diego della Palma ne sono esposti addirittura tre. C’è il 24 ore di Deborah, quello di Elizabeth
arden, ecc.
Davanti all'espositore della Nouba c’è il rappresentante che sta
sistemando i prodotti. Togliendo i tester che sono da eliminare.
Gli chiedo se la
Nouba fa l’eyeliner marrone. Me lo dà. Lo striscio sulla mano. Mi sembra proprio un bel
colore , lo prendo.
Chiedo se ha anche un fard in crema.
“No, perché lo vuole in crema? “
“Perchè ho la mia età”.
Mi guarda aggressivo, come se l’avessi offeso:
“ Ma lo sa lei cosa sono i pigmenti della seta ? I nostri
fard hanno quella dentro!”
“Sì, ma…” (non voglio
mettermi a discutere con te)
“Come sì ma? Lo sa lei che effetto fa la polvere di seta?”
“Lo so non dovrebbe seccare, in teoria dovrebbe perfino idratare…?” (detesto quando mi faccio
intimorire: sul momento mi mortifico poi a casa mi fustigo)
“ NO," rimbrotta " non fa l’effetto borotalco!” (Ma è una risposta questa?)
Mi allontano in cerca della commessa per pagare. Vuole
omaggiarmi con il solito campioncino. Io le chiedo se invece posso avere uno
dei tester degli ombretti che il
rappresentante ha eliminato.
Il centimetro di cipria rosa del suo viso diventa rosso. Mi
scuso per aver osato domandare.
Mi do della scema. Sapevo benissimo che i tester usati e
eliminati vanno alle commesse, alle amiche, ai parenti.
Esco dal negozio con il mio eye liner in mano e la coda tra
le gambe.
Ma perché?
1- Le commesse delle profumerie non si truccano bene?
2- Perché la maggior
parte sono incompetenti?
3- Perché se la tirano come se fossero dei quotati
professionisti?
4- Perché non sanno quali e quanti prodotti tiene un brand?
5- Perché sono così st….e? (Non tutte, ce ne sono anche di
gentili)
In questo caso è stato antipatico anche il rappresentante.
Si mettesse in faccia lui un fard in polvere. Con la pelle secca e matura come
la mia.
Il mondo del Beauty è un mondo strano. Forse anche in altri
settori è così. Gente impreparata che vuole insegnare il niente che sa con
supponenza. Soprattutto nei magazzini dove il settore profumeria è un’ala di un
altro negozio. Gente che vende fondotinta di colori sbagliati, di texture
sbagliate.
Gente che sta lì. Che timbra sì il cartellino ma farebbe
bene a coltivare pomodori in giardino.
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