I capelli di Olivia Palermo ovvero come sognare in grande |
Non a proposito, che detto così sembra casuale, una
divagazione da un discorso principale più importante.
No, i capelli sono il discorso. Che poi quando a una parola
metti l’articolo determinativo non c’è scampo.
Anni fa avevo una collega che mi diceva nella sua simpatica cadenza dialettale:
“ A Lucià tu sei anche carina ma fa
qualcosa per quei capelli. Stanno uno schifo!”
Benedetta figliola, fare qualcosa? Ma se ho fatto di tutto.
Il mio bagno sta crollando sepolto da lozioni, balsami, shampoo, ioni (adesso
vanno tanto di moda).
D’accordo, alla genetica non c’è scampo. Papà li aveva
secchi e spaventati nonostante la
brillantina Linetti e se guardo la foto di nonna idem. Sì, ma a quel tempo non
c’erano tutti i prodotti di oggi, possibile non riesca a fare qualcosa?
Esame del mio capello: sottile, secco, riccio-ondulato,
crespo. Cute secca senza forfora.
La prima volta che ho visto una boccetta di balsamo l’ho
scambiata per l’elisir dell’eterna giovinezza.
La ricordo ancora: piccola, verde giallina, con la vitamina
F. Credo fosse della Wella.
Per un periodo è andata bene. Poi sono arrivata alla fase
capelli appiccicati, capelli che lavavo ogni giorno, capelli disastro se fuori
era umido.
Nell’era pre-internet la pubblicità sui giornali e in TV
vinceva alla grande. Anche i parrucchieri dopo averti fatto una piega
professionale ti rifilavano un prodotto (di solito costava più lui della piega
stessa) e tu ti illudevi che con quello avresti ottenuto lo stesso
risultato. Sssehh…
Poi è arrivato il web e mille opinioni, mille forum, mille
soluzioni sono arrivate alla portata di chi cercava un aiuto. Ci siamo fatti la
carta prepagata per comprare on line e abbiamo cominciato a spendere. A
comprare prodotti che aveva consigliato
chi sembrava avere proprio il nostro stesso problema.
Alzi la mano chi almeno per un periodo non ha tentato il
BIO. Bando ai siliconi! Responsabili di tutti i difetti capellosi del mondo.
Anche io per due anni ho eliminato i siliconi dai prodotti per capelli (definiti da tanti schifezze).
All’inizio sembrava bene. Poi: il sodium coco sulfate (?) mi
faceva letteralmente dei bubboni in testa.
· -Athena’s Erboristica
Shampoo riparatore ai semi di lino
·
-La saponaria Shampoo girasole e arancio (consigliatissimo nel web)
Un altro problema del bio è che quando lavavo i capelli non
riuscivo ad entrare con le dita rasente al cuoio capelluto per massaggiare lo
shampoo. E questo perchè da bagnati i capelli erano un paccone aggrovigliato.
In realtà mi sono trovata
bene con i prodotti Korres
(shampoo e balsamo per capelli secchi, sottili e colorati)
Con i prodotti Phyto (shampoo capelli secchi e ultra secchi),
con gli shampoo Apivita.
Ho provato anche i
costosissimi shampoo e balsamo Alterna. Sì, bene ma il prezzo era eccessivo.
E lo venite a dire a me?
Già ho i capelli da schifo se poi non li lavo, non li fono,
non mi faccio la tinta sarei Maga magò
con dei capelli un po’ meno peggio.
Su di me ha funzionato il gel ai semi di lino (dà spessore). Se poi lo
faccio di frequente tende a seccare.
Seguo abbastanza la tutorialist Fairy Mary. Mi sembrava che
i suoi capelli si avvicinassero ai miei. Ma gli shampoo “bubbonici” erano
consigliati da lei. Per cui no, non abbiamo gli stessi capelli. Anche perché
lei dice di avere il cuoio capelluto grasso.
A questo punto il post mi sembra troppo lungo. Per cui: continua…
Ditemi la vostra opinione. Ciao.
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