lunedì 19 settembre 2016

SEYCHELLES FAI DA TE? SI' MA...

LA DIGUE - LAGHETTO SUL SENTIERO PER GRANDE ANSE


Il mio viaggio alle Seychelles risale al 2005, tanti anni fa. Molte cose sono senz'altro cambiate.
Il post è pubblicato come è stato scritto allora, con le note sui cambiamenti di cui sono a conoscenza.


 In aprile io e mio marito siamo partiti per un viaggio di dieci giorni alle Seychelles.
Dopo aver chiesto e sollecitato alcuni preventivi dei più convenienti operatori abbiamo deciso che il risparmio di saltare l'agenzia era troppo rilevante per non essere preso in considerazione (circa 250 Euro a persona). Ci siamo quindi organizzati per il fai da te.


Biglietti aerei: Air Seychelles . Noi abbiamo acquistato i biglietti con avvicinamento da Venezia una ventina di giorni prima della partenza e non potete immaginare lo sconcerto quando arrivati all’aeroporto di Venezia ci siamo accorti che il volo di avvicinamento era stato soppresso per cambio stagionale e noi eravamo stati inseriti in quello successivo, che se poteva permetterci  di prendere la coincidenza per Mahè sarebbe stato molto difficile per i bagagli, e così è stato.
Non so se la responsabilità dell’inconveniente sia esclusivamente nostra  non avendo chiesto alcuni giorni prima la conferma dei voli o se comunque l’Air Seychelles era tenuta ad informarci, mah… prima regola: chiedere sempre la riconferma se non vuoi trovarti  in un paese caldo con i vestiti pesanti, i primi due giorni rovinati e soldi da spendere per gli acquisti essenziali. Forse è più opportuno stipulare una assicurazione per smarrimento bagagli visto che se viaggi con un tour operator sei assicurato obbligatoriamente.
Note: all’aeroporto di Mahe ci hanno dato un piccolo rimborso per i primi acquisti al momento della denuncia di  smarrimento. Le valigie sono arrivate dopo due giorni.
A Roma abbiamo dovuto fare il check in in transito. 
 
La Digue
 
Anse Severe dove ho nuotato con una tartaruga

Caldo: le Seychelles sono calde, tanto. Se scegli le Guest House ricorda che molte non hanno l’aria condizionata ma ventilatori o pale, oppure se ce l’hanno la devi pagare a parte (circa 20 € al giorno)
Note: Adesso credo ci sia dappertutto l’aria condizionata compresa nella tariffa della stanza.

Caldo: Prendi un alloggio con spiaggia vicina, perché se un giorno sei stanco, hai mal di pancia e vuoi rientrare in stanza nelle ore più calde e dici: ”Oggi mi voglio riposare e sto nella spiaggia sotto casa” se la spiaggia non c’è non lo puoi fare.
Caldo: a parte i costumi da bagno porta con te solo pantaloncini corti e magliette-canottierine soprattutto se soggiorni presso Guest house.
Guest house: non tutte hanno un indirizzo e-mail, non tutte rispondono. Per cui se sai bene l’inglese (lo preferiscono al francese) sarebbe meglio telefonare.
 Note: Allora Internet non era così diffuso come adesso per cui credo che la mail sia  sufficiente.
 
Guest house: il prezzo che ti propongono è  sempre più conveniente di quello indicato nei cataloghi per le stesse strutture.
Noi abbiamo fatto 4 notti a la Digue e 4 notti a Praslin
La Digue: Guest Hose Kot Babi, si mangia benissimo e la sua cordialità è contagiosa.
 Note: Purtroppo questa Guest House ora fa solo prima colazione. Peccato!!!
 
Praslin: Chalets Cote Mer, se è vero che hanno una bella vista è anche vero che si mangia male, sono difficili da raggiungere e non hanno spiaggia.
Note: Il cibo era atroce ma adesso ho letto recensioni in cui  parlano che si cena bene.
Stanza enorme. Personale gentile.
 
Praslin - Chalet Cote Mer
Contattate le guest house parecchio tempo prima del viaggio perché le migliori sono sempre complete.
Isole: fermatevi poco a Praslin perché i posti più belli e le spiagge più belle sono a la Digue.
Fate magari l’ultimo giorno a Praslin (una notte) per vedere la Vallèe de Mai ( l’unico posto che a nostro avviso merita veramente rispetto a La Digue) perché così non avete il problema del traghetto prima di arrivare all’aeroporto.
Al ristorante le Laurier a Praslin si mangia davvero bene; ma non è economico.
Le Seychelles fai da te sono per persone ancora giovani perché è indubbiamente stancante prendere l’autobus, cercarti le agenzie che organizzano escursioni, fare qualche chilometro a piedi per raggiungere le spiagge, seguire sentieri non indicati per arrivare a spiagge segnalate nelle guide.
 Note: Adesso vedo che tutti a Praslin noleggiano l’auto.




Praslin - Vallèe de Mai

 
Una cosa che nessuno dice è che le Seychelles hanno un turismo paragonabile al nostro mare della Calabria di 50 anni fa: pochissimi negozi di souvenir, una gelateria puoi cercartela per chilometri, un ristorante al di fuori degli alberghi lo stesso. E se questo è un bene perché le spiagge restano incontaminate, i servizi però scarseggiano ( se li vuoi li paghi cari).
 Note: leggo un po’ ovunque che le cose sono cambiate e ci sono zone turistiche con ristorantini e negozietti.
 
Portate con voi anche dollari perché è vero che in tanti posti chiedono indifferentemente lo stesso numero di dollari o euro. Potete cambiare in nero un po’ dappertutto: in ogni spiaggia c’è qualche ragazzo che ha un borsello come segno di riconoscimento.
 Note: Sul cambio in nero credo le cose siano cambiate. Non leggo più da nessuna parte questa usanza. Era molto diffusa.
 
E poi se credete di allontanarvi dall’Italia vi sbagliate perché i turisti italiani sono tanti, forse i più numerosi con i francesi (almeno nel periodo in cui sono stata io).
Il periodo del viaggio conta tanto. Per me che sono andata in aprile le Seychelles sono sembrate il paradiso. Migliori delle Maldive. Altri che sono andati in luglio e agosto hanno trovato tanti mosquito sulle spiagge e onde alte.

La Digue - Anse Source d'Argent

lunedì 12 settembre 2016

GIU' LE MANI DA MISS ITALIA






Sono anni ormai che sento denigrare il concorso di Miss Italia e si è passati da qualche anno fa quando la Rai ne faceva un pippone di una settimana a una serata su La 7 “tanto per”.
Non lo so perché ci si debba vergognare della bellezza, quando in televisione, nella pubblicità e persino nel mondo del lavoro l’abito fa il monaco e indubbiamente  un bell’aspetto conta.
Per anni bella è equivalso a stupida. Anzi non capisco perché l’essere stupida aumentava il sexi, il fascino.
Si sono denigrate letterine, vallette, veline. Continuo a non capire. Se uno è alto e sfrutta la sua altezza per giocare a basket sta bene. Se una è bella e vuole fare la modella si etichetta come senza cervello.
Il fatto è che il mondo è ancora gestito dagli uomini. Per cui quello che vale per loro non vale per le donne.
A me non piace il calcio: trovo ridicole certe diatribe sulla partita del giorno prima. O su chi avrebbe dovuto fare cosa. Allora lasciateci guardare Miss Italia senza polemiche.
Sono ragazze rifatte? O. K.: c’è chi si rifà ed è peggio di prima. 
Sono tutte magre? O. K.  So discernere da sola se sono modelli da seguire o no. 
Sono alte? O. K. Io non arrivo al metro e sessanta ma non mi frega niente. 
Mettere la categoria curvy è una discriminazione? Ma va! Ragazzi stiamo guardando uno spettacolo. Respiriamo, chè la vita è già  tanto pesante!
Non vergogniamoci della bellezza. Sono ragazze che hanno aspirazioni nel campo della moda e dello spettacolo. Per loro è una prova. Per noi per fortuna no.
Le critiche sotto gli articoli dei giornali che gridano allo spettacolo pollaio e alla fiera bovina sono tutte di uomini. O che hanno un nikname  simil maschile: invidia perché tanta bellezza loro non riusciranno mai ad avvicinarla?
Conosco un ricercatore di una famosa università che a proposito delle colleghe donne dice che adesso quelle più belle sono anche le più intelligenti.
Uomini, svegliatevi. Oggi studiamo, lavoriamo, guidiamo trattori, aggiustiamo auto e partecipiamo ai concorsi di bellezza. Partecipiamo e li guardiamo. Perché ognuno ha la sua visione del bello. E se vince ( o non vince) la ragazza che favorivo è una gara anche per me. Che mi diverte e mi fa passare una serata leggera.


 



p.s. Vietatissimo fare domande culturali/pseudo intellettuali a ragazze che sono giovani, emozionate, stanche. Lasciatele ad Alessandro Cecchi Paone.


sabato 3 settembre 2016

PERCHE' NON CI ACCONTENTIAMO?



                            Il cassetto dei Trucchi (mi piace di più di Make up)
                                       








   Quando apro il cassetto dei cosmetici e guardo sono presa dallo sconforto. Non so se capita anche a voi. Ma io sono presa da “coccodrillite” acuta. Sì perché al posto dei prodotti cercati, studiati, provati (non sempre) vedo soldi: euro, sterline e dollari

Rapido riepilogo di quello che ho:
Due fondotinta Face and body di Mac.
Un primer della Nars.
Una BB cream di la Roche Posay (che non finirò mai perché ci preferisco il fondo di Mac)
Una BB di Caudalie che non terminerò  per la stessa ragione .
Mi giustifico dicendo che le avevo acquistate prima dei fondi Mac.
Tre burrocacao tra cui il super consigliato della Nuxe.
Tre lucidalabbra Chanel , Madina, Elisabeth Arden
5/6 rossetti Mac, 1 Lancome, 1 Rimmel, 2 Guerlain, 3 Madina, 1 Sephora, 1 Beyu e altri.
Ombretti singoli? Sorvoliamo…
Palette? Lorac1 , Lancome Doll eyes, Urban Decay Gwen Stefani, Dior.
Correttori?  E qui ragazze il box straripa. Perché le occhiaie sono il mio problema. Il mio cruccio. La correzione pertanto è vista come una conquista, un dovere. Per anni ho acquistato l’ultimo   prodotto decantato, quello che avrebbe dovuto funzionare.
Mi dicevo: “ Poi non ne compro più!”
 Vi ricordano qualcosa queste parole?
Per non parlare di matite labbra, matite sopracciglia. Che non ne ho nemmeno bisogno (quest’ultime) visto che le ho belle di mio. E allora perché non provare la  palette Gosh così spesso adoperata da Lisa Eldridge che serve appunto solo a riempire qualche buchino?
Non mancano i pennelli trucco: Real Techniques, Sigma, Zoeva, Sephora. Perché noi makeup addict siamo informate e raramente  prendiamo grosse ciofeche. Però spendiamo. Rincorriamo il prodotto, la favola, il sogno.
E i blush? Prima quelli in polvere, poi quelli in crema che idratano di più ad una certa età. Poi quelli di Catrice che hanno un ottimo rapporto qualità prezzo. E così ne prendiamo almeno tre. E quando li portiamo a casa ci rendiamo conto che si assomigliano e ancora di più assomigliano a quelli che avevamo già.
Certo li finiremo. Ma quando? Direi piuttosto che non li finiremo mai. Perché quante pennellate ci vogliono per consumarne uno?
Io mi trucco poco, con leggerezza. C’è persino chi mi chiede:
“Ma perché non ti trucchi?” E allora la visione del mio cassetto traboccante di prodotti mi passa davanti.
Ci sono alcune cose che mi fanno pensare:

·         Perchè non ci accontentiamo?
·         Perché le youtubers preferite ci propongono sempre cosmetici nuovi?
·         C’è solo creatività e cura del sé dietro le nostre ricerche del cosmetico perfetto?

1.       Non ci accontentiamo perché siamo collezioniste. Il trucco è la nostra passione, il nostro hobby. Ci piace guardarli, i nostri trucchi. Sperimentare. La maschera che ci mettiamo con il trucco è un altro noi. Comunichiamo lati nascosti del nostro carattere che per timidezza, insicurezza non dimostriamo apertamente.
2.       Le youtubers ci propongono sempre cosmetici nuovi perché è il loro lavoro, perché sono pagate. Mi piacerebbe però che ogni tanto, anzi spesso, facessero paragoni. Ritornassero ai loro prodotti preferiti. Per rimetterci in carreggiata. Darci un metro.
Vorrei davvero sapere quello che adoperano loro quando hanno un incontro di lavoro. Quando ci tengono e non hanno case cosmetiche a cui rendere conto.
3.       No, sono convinta che dietro la ricerca del cosmetico perfetto ci sia anche insicurezza. Il blush nuovo, la matita arrivata dagli USA sono la nostra coperta di Linus. Ci danno forza. Sono la spada invincibile a cui ci affidiamo. Con cui puntelliamo i nostri disagi. Un ansiolitico che sì alla fine crea un po’ di dipendenza.
Ma chi è davvero sicuro di sé? Se un rossetto nuovo ci fa sentire per qualche giorno (ammettiamolo: l’effetto non dura di più) piene di energia e entusiasmo O.K. entriamo in una profumeria e portiamocelo a casa essendo consapevoli che siamo deliziose anche con la nostra fragilità.
Facciamola diventare la nostra forza.



Vi linko lo  scritto di una ragazza (reika122)  postato sul forum di al femminile:
quel banale luogo comune sui "ritocchi e punturine" 
lo trovo sincero, profondo, costruttivo.