domenica 27 agosto 2017

DONEGAL E IRLANDA DEL NORD




THE DARK HEDGE

    Non amo particolarmente i paesaggi del nord Europa e il precedente viaggio in Irlanda (fatto a fine giugno) mi aveva lasciato il ricordo di freddo, sistemazioni poco confortevoli e pioggia.
Il ritorno in Irlanda dopo dieci anni esatti è stato completamente diverso. 
La meta: Donegal e Irlanda del Nord.
Volo di andata  Venezia – Dublino con scalo a Manchester. Compagnie: Monarch e Ryan air (con ritiro bagagli e nuovo check-in)
Ritorno Dublino – Venezia, volo diretto  Ryan Air.
Periodo dal 4 al 12 luglio 2017.

I voli sono stati acquistati on line direttamente dalle compagnie aeree a marzo 2017. Il prezzo  era in continua crescita, costoso  soprattutto quello in andata: ecco il motivo per cui abbiamo spezzato il viaggio in due tratte. Ma è stato pesante. Per cui  lo sconsiglio.




Il volo, continuamente  monitorato, è arrivato fino ad un costo di Euro 350/400 per andata e ritorno. E’ poi calato considerevolmente  un mese prima della partenza. Ma dato che bisogna prenotare per tempo gli alberghi ecc. consiglio in linea generale di acquistarlo molto prima, quando il prezzo sembra ragionevole.
Dunque  non amando  nei tour i continui spostamenti abbiamo ripartito le notti in questa maniera: 1 notte a Dublino in arrivo vicino all’aeroporto, 3 notti a Dungloe in Donegal, 3 notti a Ballygally nella costa nord dell’Irlanda. Una notte a Dublino prima di partire.
Le mete che ci eravamo proposti :

Donegal
·         Slieve Ligue
·         Glenveagh National Park e il Castello
·         The Rosses

North Ireland:
·         Giant’s Causeway 
  Carrick-a-Rede Rope bridge
·        The Dark Hedges

Dublino: un po’ di città.

Auto: come consigliano tutti dopo un rapido confronto abbiamo noleggiato l’auto dall’Italia con la Budget, 5 porte, auto Opel corsa, senza aria condizionata. Errore. Perché il clima in Irlanda varia e di molto. Se l’esperienza precedente ci aveva lasciato la sensazione di freddo  questa volta il clima era decisamente più mite. Il sole c’è stato ogni  giorno. In hotel si dormiva con le finestre aperte e l’auto necessitava di aria condizionata.
Sempre riguardo al clima:  più caldo il lato ovest dell’isola rispetto al nord est. L’unico momento di freddo l’abbiamo avuto l’ultimo giorno a Dublino.
Arriviamo agli hotel: dunque vista l’esperienza precedente no B&B, abbiamo cercato guest house. Ma guest house nelle località scelte non c’erano. Per cui ci siamo rivolti  agli hotel  consigliati. Il primo prenotato è stato il Ballygally Castel hotel. Perché fronte mare, perché c’erano buone recensioni e perché c’era la leggenda del fantasma. Hotel costoso che non consiglierei. Ecco la mia recensione su tripadvisor.





Ballygally Castle Hotel 
Baia a lato del Ballygally Hotel


Prato di fronte al Waterfront hotel


Il secondo hotel, ottima scelta,  Waterfront hotel a Dungloe. A metà del prezzo del precedente. Vista incantevole fronte  baia. Forse stanza un po’ piccola.



                                                                      
Interno dell'hotel Waeterfront

Vista incantevole sulla Baia


Parziale landscape

 Squisito pane integrale fatto in casa. Personale disponibile e cena buona.
Torniamo al viaggio. Questa volta la guida a sinistra è risultata più faticosa della  precedente visita. Abbiamo fatto l’integrazione dell’assicurazione (casco) per 18  Euro al giorno e ci è stata utile in quanto abbiamo rotto  il deflettore.
Il primo giorno in Donegal  abbiamo cercato di raggiungere le Slieve Ligue. Dicono siano tra le scogliere più alte d’Europa. Scrivo “dicono” perché noi le scogliere non le abbiamo mai raggiunte.  Seguendo i consigli di un precedente recensore di tripavisor abbiamo messo il navigatore su Teilean e da lì sembrava tutto come descritto. Un primo cancello da richiudere, un secondo prima del posteggio e poi a piedi.
Solo che di turisti non se ne vedevano e noi abbiamo cominciato a salire in un terreno che si faceva sempre più impegnativo, paludoso e difficile. Dopo un’ora e mezza di salita ci siamo resi conto che non erano quei 40 minuti indicati nelle guide. O eravamo dei pappamolla o avevamo pasticciato. Siamo tornati in auto e solo in hotel abbiamo visto che la strada  turistica, transitabile tutta anche  in auto non era quella che avevamo fatto noi. Noi avevamo preso il sentiero “One man's Path”. Per escursionisti avventurosi. Peccato.
 Il primo giorno ci ha lasciato l’amaro  in bocca.


One man's path
La strada percorribile in auto














Secondo giorno abbiamo fatto la visita guidata al Glenveagh National Park e  Castello.
Tour più bello di quanto ci aspettassimo. Dal posteggio al castello  c’è un pulmino a pagamento. L’entrata è da prenotare in quanto si entra a ore stabilite e gli interni sono interessanti perché arredati e raccolti (splendido il salotto con tappeti e divani floreali dello stesso disegno).



Del castello, costruito verso la fine del 1800 viene spiegata  bene la storia qui.
Su consiglio della Routard abbiamo visitato la pasticceria (tea room) adiacente. Torte spettacolari. Da provare la Lemon Pie.
pasticceria del Gleveagh Castle
La strada che costeggia la costa è  tutta panoramica. Noi abbiamo fatto una deviazione per raggiungere il Bloody Foreland un promontorio sulle scogliere affascinante e ci siamo immaginati di camminare nella brughiera che scende verso il mare, con la nostra cagnetta lasciata a casa.

 
Taby
Nel Donegal abbiamo cenato due sere in hotel e una sera al Lobster pot. Che non consiglio o meglio andateci ma non prendete il piatto della casa, il Titanic costoso e scarso di crostacei.
Piccola divagazione sul cibo: il nord dell’Isola è uno di quei posti in cui purtroppo la cucina non ha incontrato i nostri gusti. Molto fritto, carne dura (anche sirloin), il solito salmone per secondo.
Irlanda del nord: si capisce di essere entrati quando le case sventolano le bandiere inglesi nei giardini.
Lo scrivo volutamente al plurale perché sono davvero tante. Immaginatevi le case a schiera, con un fazzoletto di giardino davanti. Su ogni fazzoletto c’è una bandiera. Una infilata di simboli che troneggiano nell’aria.
Il Ballygally hotel è un hotel che si dà tono. Quando arriviamo noi c’è un matrimonio e per un attimo di fronte a tanta eleganza ci sentiamo inadeguati. La sposa in broccato panna, bella e magra come un chiodo, mi sorride e si lascia fotografare.

E’ capitato spesso nei nostri viaggi di fotografare spose. Mi viene in mente un matrimonio in una isoletta sul Bosforo. Una sposa che strideva nell’ambiente pesantemente rurale. 
Ogni volta mi chiedo dove stava lo sposo però se ricapita, la volta successiva è sempre lei che fotografo. Come la sposa in motorino di Saigon.


     

Viaggio quando ho voglia di sapere e di avventura. Quando voglio entrare nell’immaginario di posti esotici. 
Il viaggio è una fuga alle convenzioni.







La stanza che ci viene assegnata è quella  richiesta in tante mail. Ne abbiamo scritte tante perché ogni volta ci veniva risposto in maniera evasiva, come un disco rotto.  
 E’ grande, tranquilla, dà sul giardino e si vede una parte di mare.
La colazione è buona. La cena come al solito, tanto fritto e carne dura.
Il primo giorno visto il tempo piovigginoso diamo un’occhiata al castello di Glenarm  e poi arriviamo al parco dove raggiungiamo con una semplice passeggiata le cascate di Gleno.


Cascate di Gleno


Sarà che in Italia abbiamo le Dolomiti fuori casa, questa escursione ci è parsa quasi uno spreco di tempo. Per cui, no, non la consiglio.
Concentriamo nel giorno successivo le mete previste.
-          Giant Cuseway – grande visitor center – pulmino a pagamento per raggiungere le scogliere- audioguida in italiano. TANTA GENTE. Una processione. Ma non è quello che delude. 
Un po’ ci si sente ingannati dalle foto sui depliant, fatte probabilmente all’alba, con un grand’angolo.
Perché le scogliere a diamante occupano una parte di una baia piccola. Nelle immagini le pietre sembrano enormi, in realtà sono dei sassi  ampi su cui  si cammina tranquillamente.

Foto fatta da noi

Foto depliant
Ci consoliamo con un tè inglese, scones e clotted cream nel salotto del Giant Cuseway hotel costruito nel 1836 dove soggiornavano i primi  turisti e dove si recavano le guide per procacciare lavoro.




-       















   Carrick-a-Rede Rope Bridge. Un ponte di corda sospeso tra la scogliera e lo scoglio. L'oceano sotto. Un’ora di coda per prendere il biglietto. Fila prima di entrare nel ponte. Il mio consiglio? Saltatelo.
Scendete  piuttosto nella splendida spiaggia bianca di Ballycastle – White Park bay dove immagino di correre con Taby.  Lei va matta per l’acqua.

Costa vicino a White park bay
White park bay

-          The Dark Hedges: da non perdere assolutamente. Trono di spade o no è un viale bellissimo, toglie il respiro. La cosa più forte vista in questo viaggio. Le immagini in questo caso sono inferiori alla realtà.





Dublino - Temple bar
Il giorno dopo raggiungiamo Dublino e l’hotel vicino all’aeroporto. Premier inn. Ottimo, lo consiglio anche per il prezzo. Fermata del bus per il centro di Dublino poco lontano. Di Dublino vediamo solo il Temple Bar, poi torniamo in hotel prendiamo l’auto e raggiungiamo la vicinissima Swords  dove prendiamo una ottima pizza  in un locale gestito da italiani: Il pomodorino. E’ un po’ costosa ma la qualità all’estero si paga. 



Il  giorno successivo riconsegniamo l’auto al posteggio della Budget e la navetta ci riporta in aeroporto.
Posso aggiungere:  nel nord dell’isola i paesaggi più belli sono lungo le coste. Per cui è consigliabile prenotare alloggi vicino al mare.
Certo il nord è selvaggio e ha il suo fascino. Però per chi dovesse visitare l’Irlanda la prima volta mi sentirei di raccomandare la parte sud ovest fatta nel viaggio precedente.
Poi si sa questa è la mia valutazione che è soggettiva e legata all’individualità e a tanti fattori: tempo, sistemazioni, affluenza.

Link :- Irlanda Glenveagh National Park IL REPORTER, bellezza desolata di Andrea Lessona