venerdì 24 novembre 2017

APPENA DIETRO IL VENTO DEL MEKONG

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Tornerò a Phnom Penh.
L’ho detto a Marco ieri sera: “Tu fa come vuoi, ma io tornerò a Phnom Penh”.
Ci sono posti in cui passi quasi per caso. E sembrano uguali ad altri. Li affronti come fa ogni turista, con cautela. Cominci a riconoscere le strade. Ti tieni stretta la borsa nei tuc-tuc.
Please, attention! You are from Italy, aren't you?”
E poi esci nel caldo del pomeriggio. Un’uscita a tempo.
Marco che dice:
“Non farmi stare in pensiero, entro un’ora cerca di essere qui” E batte il dito sull’orologio come si fa con un bambino quando si prova ad essere severi.
Io esco dalla stretta porta che dà sul vicolo. La macchina fotografica sbatacchia sulla pancia.
Dietro di me il mellifluo sguardo del tuttofare dell’hotel.
Mi sento meglio adesso, conto le traverse. La gente vive sui marciapiedi. Catini, pentole, piatti, vassoi, cesti, fuochi. La gente di Phnom Penh cucina piccole conchiglie o lumache. Poi le trasporta in equilibrio in grandi vassoi. Ad ogni angolo di strada c’è carne da seccare al sole stesa su foglie di banano. E persone che si fanno tagliare i capelli.
La gente nella stagione secca arriva dalle campagne. I bambini girano intorno ai genitori. Tutti vendono.
Io mi sporgo  in mezzo ai banchi, fotografo chiedendo scusa.
La gente mi degna appena. Turista stupida, sorry, me lo dico da sola.
Attraversare la strada, una di quelle principali, è un’impresa. Le moto che si attorcigliano intorno alle auto, i tuc- tuc che scappano da tutte le parti.
Niente strisce, niente semafori.
D’accordo non posso aspettare, la mia uscita è a tempo. Mi butto, accanto a un vecchio con la faccia nodosa di una noce. Non so come ma sono dall’altra parte della strada, lungo il viale che porta al palazzo reale dove  i negozi sono all’occidentale. E ci sono alberi di Natale e festoni ad anticipare una festa come la marmellata sulla minestra.
Entro veloce in qualche negozio, mi prendo gelate di aria condizionata.
Arrivo nella piazza davanti al palazzo reale.  Famiglie intere che vendono fiori bianchi per il lutto. 
E’ morto il re.
Un re che non abitava più qui.
Due poveretti in carrozzella chiedono l’elemosina. Le gambe polverizzate dalle mine antiuomo.
Dove sarà l’uomo all’angolo di via Samdach che ieri vendeva gli aquiloni?
Oggi c’è solo la sua bici e un aquilone aperto, con la coda di drago arancione che sventola all’aria che risale dal Mekong.
C’è il suo amico, quello del banco di ananas che lo va a chiamare.
“Un aquilone, sì come quello aperto che sta sulla bicicletta” chiedo.
Non ne ha uno nuovo. Di quel colore c’è solo quello lì.
“O. K.”.  
Lo prendo anche se è quello esposto: l’ho già visto con la mente volare alto nel prato vicino a casa mia, in un giorno di aprile, però bisogna che ci sia il sole. Forse  riuscirò a farlo alzare.
Riattraversare  boulevard Norodom sembra più facile adesso. Riconto le traverse. Mi fermo a comprare due mangostani e un grappolo di longan. Il palmo della mano aperto perché il venditore si tenga i Riel.
Un sorriso che poi è un saluto che poi è un incontro.
Stasera andremo a mangiare da Friends. I ravioli di spinaci più buoni che in Italia.
Ma quello che resterà di più negli occhi sarà la gente seduta nella sera, le centinaia di persone nelle sedie di plastica bianca  intorno ai tavolini, a mangiare. Tutta la città di notte è un’enorme mensa.
Ci siamo persi il lungo fiume verso sera, dove gli edifici coloniali hanno stretto un patto con il passato.
Ci siamo persi il tempio Wat Phnom.
Ci siamo persi una cena al Malis . C’è scritto nella guida che è immancabile.
“E poi  Marco,  io ci ho provato ieri a farlo volare nel campo, l’aquilone. Sarà stato il vento o il sole che non scalda abbastanza e ti giuro che la corsa mi pareva giusta.  Ma le code arancioni sembravano per un attimo prendere fiato, poi si afflosciavano in un intrico di fili. Ci sono cose che non reggono l’inganno.
"Sai che ti dico? Tornerò a Phnom Penh.”


Autore: Luciana Buttignol

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Mekong                                      Barbiere in strada
Palazzo Reale













mercoledì 15 novembre 2017

DOPO PONY






I prodotti coreani preferiti



       Dopo aver scoperto Pony makeup ed essermi vista tutti i suoi tutorial e video, ho acquistato alcuni prodotti che lei adoperava. Dove? In Corea naturalmente, tramite ebay.
I consigli che posso dare sono questi: il venditore  ebay  deve avere un punteggio positivo molto alto così come  deve avere molti ordini. Le spese di spedizione sono gratuite. Ma quello che bisogna controllare è che il cosmetico deve stare in Corea e il venditore deve essere coreano.
La vicina Cina tenta di intrufolarsi nella vendita di questi  prodotti. Di solito si riconoscono perché il prezzo è nettamente inferiore.
Bisogna fare attenzione perchè gli stessi articoli vengono  venduti anche da negozi on line statunitensi nei quali non vale la pena comprare perché le spese di spedizione sono altissime.
I principali venditori  ebay  hanno anche un loro sito web da cui si può acquistare.
Iscriversi è facile e la merce arriva prima (tenete conto che con ebay ci mette un mese e più) ma bisogna pagare le spese di spedizione. Io ho comprato da RoseRose shop e mi sono trovata bene.
Ovviamente entrando nei loro siti, fanno gola altre cose, perché la tentazione del “prodotto magico” è sempre dietro i nostri occhi come i dollari di zio Paperone.





I prodotti coreani comprati che ho “buttato”:

·         CLIO Gelpresso Waterproof Pencil Gel Eyeliner – si secca subito
·         INNISFREE Always New Auto Liner- laborioso fare la punta – si secca subito

I prodotti più validi:


1.      PONY EFFECT Shine easy Glam 3 Eye Shadow Palette Korea Cosmetics (Pink Bloom)

2.      THE FACE SHOP Single Eye Shadow (Matte) PK 01 Vintage rose


3.      [MEMEBOX] PONY Blossom Lipstick Shine Easy Glam ( #3 Orange Dahlia). Come  potevo non comprarlo? Lo usa nei trucchi primavera 2015 e shine easy glam.

  -    BBIA Last Auto Gel Eye Liner & Shadow Pencil 0.5g - #B5 Soul Brown (Brown)
      Non amo le matite occhi con la mina ma questa ha un colore marrone medio avvolgente

4.      NATURE REPUBLIC- Botanical Skinny Auto Eye Liner – una matita eyeliner sottilissima e di lunga durata.

5.      CLIO pro single shadow matt #M43 un colore “nocciolino” , elegante, discreto. Veste gli occhi.      Consigliatissimo.


6.      TONYMOLY Spoiler Mini Cushion Blusher 03 - Korea Cosmetic – un blush pescato molto naturale, si fonde con la pelle. Bello (messo a confronto anche con altri).

7.      TONYMOLY Spoiler Mini Strobing Cushion – un illuminante leggero color perla da mettere sotto il fondotinta, anche se io lo metto sopra.


8.      CLIO Kill Cover Pro Artist Liquid Color Concealer – Un corrector salmone da mettere sotto il proprio concealer per chi ha molte occhiaie. Io avevo preso anche il colore linen (003) ma ci trovo dentro un po’ di grigio. Per cui no.

9.      (LANEIGE) Water Bank Mineral Skin Mist 30ml – Sarebbe skin care ma io la adopero anche spruzzata sulla  mini beauty blender per tamponare il correttore che si infratta sulle pieghe.

Mi permetto di consigliarvi anche questo blush:
·         SKINFOOD Rose Essence Soft Cream Blusher 3.5g KOREA cosmetic n.03 Apricot rose
nel caso vogliate riprodurre il trucco di pony: https://www.youtube.com/watch?v=RtUlOXDgnq4


da sinistra a destra:Palette Poni, ombretto The face shop, Blossom lipstick, BBIA gel eyeliner, Skinny auto eyeliner, CLIO ombretto M43, Tony Moly Cushion blusher e strobing,Clio kill cover salmon concealer, La Neige water mist, Skin food cream blusher

Nel video: “Golden rosy make up” il primer  giallino dorato che Pony adopera non sono riuscita a trovarlo, ho trovato questo che ci assomiglia:
·         Etude house glow on versione gold ( c’è anche quello perla argento), se volete acquistare dei campioncini potete farlo. Sempre su ebay, così valutate con più oculatezza l’acquisto.

I prodotti coreani non costano tanto. Soprattutto il make up (sui 6 euro). Però alcuni sono “ciofeche” come il lip Berrisom Oops My Tint Pack,  che ho gettato.
Mi piacciono soprattutto i colori degli ombretti, tutti molto naturali e tanti rosati per chi ama il genere acqua e sapone. Poi mi piacciono alcune matite occhi che si trovano  in particolari variazioni di marrone.
Un prodotto di cui  pony mi ha fatto innamorare è l’ombretto matte wedge di MAC. Che lei  adopera poco sugli occhi e tanto per il contouring naso, mascella e sotto il labbro inferiore.
Dunque come vedete questa make up artist mi ha conquistato  perché ha incontrato i miei gusti. Il suo stile si accosta molto bene ai miei lineamenti. Buttare fuori il meglio di sé con discrezione ed eleganza è quello che io penso debba essere un trucco.
Non importa che lei abbia tanti anni di meno  e io tanta pappagorgia sotto il mento in più. Quando applico il suo metodo ricevo sempre complimenti.

giovedì 9 novembre 2017

PONY MAKEUP

   PONY MAKEUP



      Pony makeup è una beauty guru  sud coreana che ha rivoluzionato il mio modo di vedere il trucco.
E’ la più brava fra le youtuber che ho seguito. Me ne perdoni Lisa Eldridge che è passata al secondo posto della mia classifica.
Forse è proprio dopo il video East meets  West di Lisa che l’ho scoperta in internet cercando trucchi asiatici.
Pony è nata come grafica e i suoi trucchi tante volte li fa prima vedere su carta. Con 600.000 iscritti sul canale youtube Pony è seguita in tutto il mondo. Strabilianti i trucchi che imitano la principessa Elsa e Taylor Swift. 




Ma Pony dà il meglio di sè quando fa trucchi delicati che ricordano i quadri del Botticelli.




                                                                                                        




Prima del Trucco

Come già spiegato Pony si è sottoposta a chirurgia estetica, resta comunque una notevole differenza fra il prima e il dopo dei suoi trucchi.











Come succede per chi guarda un tutorial fatto di abilità ed estrema competenza ho cominciato a comprare prodotti coreani sperando che fossero anche quelli a fare la differenza.
In realtà a fare la differenza è il suo senso estetico, il suo pennellare minutamente il viso come fosse una tela.

Da lei ho imparato che:

  1. il primer è molto importante (anche il colore- lei preferisce un giallino dorato)
  2. il correttore va messo anche ai lati delle narici
  3. fare il contouring al naso e sotto il labbro inferiore
  4. adoperare il puff del cushon per mettere il fondo tinta.
  5. Il rosa sugli ombretti
  6. il tightlining  con la matita marrone (che poi c’è marrone e marrone)sulla rima superiore dell’occhio e farlo finire a codina
  7. una riga dorata o perlata sulla rima inferiore dell’occhio (dall’angolo interno fino a metà occhio)
  8. il blush in crema messo più alto e fissato con uno in polvere più neutro
  9. qualche ciglia inferiore disegnata con l’eyeliner (marrone)
  10. la tinta labbra sempre al centro interno del labbro inferiore (dove le labbra si chiudono)

C’è da dire che lei gioca molto con le lenti a contatto colorate e le ciglia finte.
Pony dà dipendenza: ho cominciato a seguire i tutorial, i video che ha fatto in collaborazione con meme, una casa di prodotti  make up, e poi i video del suo diario (pony beauty diary). Non chiedetemi quale sia la differenza con i tutorial  perché non l’ho capito. Le sue immagini su istagram sono opere d’arte. Portabili da chiunque. Seguite la sua tecnica e non rimarrete deluse.
Adesso  ha una sua linea di bellezza (pony effect), ha scritto libri (in coreano), si è sposata (che non c’entra ma lo dico lo stesso).
Noi appassionate di make up e specialiste di trucco saremo  ammaliate  della sua padronanza e creatività.
Largo alla bravura.
 Ecco due video che mi piacciono molto:


                                                           Gold rosy make up


                                                    Snowflakes make up

Le ragazze di Seul