Sono attratta dai luoghi mistici, di preghiera. Sarà perché
la preghiera va nel profondo di ognuno
di noi e riempie il posto della nostra essenza. O forse il turismo religioso è
un turismo più silenzioso e composto. Verosimilmente i luoghi di preghiera sono
più in sintonia con la mia persona.
Tutti amano la Grecia e le sue isole in prevalenza per le spiagge e il mare. Senza tralasciare
che la Grecia è la culla della cultura occidentale. Un angolo della Grecia che
mi ha colpito tanti anni fa e che mi sono ripromessa di visitare in seguito
sono state le Meteore.
Le meteore sono rocce nere lisce e squadrate che si innalzano in
un paesaggio montuoso (la Tessaglia). Sono un qualcosa che non hai mai visto
prima e non ti aspetti. Sopra pinnacoli
scavati dal fiume in milioni di anni ci sono i monasteri ortodossi, il cui basamento è un prolungamento
della pietra stessa.
La prima volta che ci sono stata, trent’anni fa, il turismo
era poco per cui il misticismo del luogo si coglieva appieno sostenuto dallo scenario unico di queste strutture.
Ho mantenuto la promessa di ritornare qualche anno fa, in giugno. Ecco il viaggio:
Volo aereo con Ryan air fino a Volos. A Volos aeroporto
noleggio auto (Hertz) per raggiungere Kastraki frazione di Kalambaka dove mi
sono fermata quattro notti per visitare con calma le meteore. Le successive tre
notti le ho riservate ad Atene.
A Kastraki abbiamo scelto la guest house Plakias e siamo stati benissimo.
Sarà perché ci siamo fermati più giorni (non il solito mordi e fuggi), Nikos
il gestore ci ha dato una stanza enorme con vista sulle rocce nere. E’ stato
sempre premuroso con noi. Un saluto cordiale al mattino e un bentornato nel pomeriggio
con un gelato e una fetta di anguria per dissetarci dopo l'escursione.
Vista dalla stanza |
La sua
è anche una taverna dove si mangia molto bene. Un plusvalore è il fatto di
averci detto che l’operatore con cui avevamo prenotato on line l'albergo si era sbagliato. Ci ha chiesto
una tariffa inferiore e ha regolarizzato la transazione con il gestore on line.
Con la solita guida Routard abbiamo visitato i monasteri che
sono sei (quelli in cui si può accedere). Tutti molto suggestivi e quasi tutti hanno un bel po’ di
gradini da calpestare prima di entrarci.
Nella mia prima visita era obbligatorio per le donne
indossare le gonne, proibiti i pantaloni larghi, anche al ginocchio. Era sconfortante tornare indietro dopo aver faticato lungo la salita e non aver superato il controllo del monaco all'entrata. Adesso invece
danno delle vesti da mettere sopra.
Non sto a elencarvi le singole visite ai monasteri, le potete trovare dappertutto. Non ho nemmeno il ricordo di quello che mi ha colpito di più. Come per tutti i viaggi dipende tanto dalla sensibilità personale. Ogni monastero si aggrappa ad una chiesa bizantina buia e ricca di dorature e candele. Le fotografie all'interno sono proibite ma come qualcuno ha detto scattano da sole.
I trenta anni passati e l'immagine del ritorno hanno un pò deluso le mie aspettative.
Il turismo è aumentato in modo esponenziale, bus con aria condizionata scaricano ogni giorno frotte di visitatori che non giovano all'atmosfera del sito.
I monasteri non sono sempre aperti (di solito chiudono un giorno alla settimana) e le ore di accesso sono limitate.
I trenta anni passati e l'immagine del ritorno hanno un pò deluso le mie aspettative.
Il turismo è aumentato in modo esponenziale, bus con aria condizionata scaricano ogni giorno frotte di visitatori che non giovano all'atmosfera del sito.
I monasteri non sono sempre aperti (di solito chiudono un giorno alla settimana) e le ore di accesso sono limitate.
I monasteri
Monastero della Santa Trinità |
Monastero Roussanou |
Monastero di San Nicola |
Appena arrivati in aeroporto (sperduto nel nulla) a Volos il navigatore non prendeva il satellite. Panico per me che non avevo nemmeno una cartina stradale.
Dopo qualche chilometro di strada ecco la magia sullo schermo: la strada disegnata e la freccia in movimento.
Delle buonissime melanzane al ragù mangiate nella piazza di KalambaKa vicino alla fontana. (Taverna Panellinion)
Per finire questa foto sfocata di una signora anziana colpita dalla luce nel monastero di Santo Stefano.
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