mercoledì 13 luglio 2016

A PROPOSITO DI CAPELLI

I capelli di Olivia Palermo ovvero come sognare in grande
 




Non a proposito, che detto così sembra casuale, una divagazione da un discorso principale più importante.
No, i capelli sono il discorso. Che poi quando a una parola metti l’articolo determinativo non c’è scampo.
Anni fa avevo una collega  che  mi diceva nella sua simpatica cadenza dialettale:
“ A Lucià  tu sei anche carina ma fa qualcosa per quei capelli. Stanno uno schifo!”
Benedetta figliola, fare qualcosa? Ma se ho fatto di tutto. Il mio bagno sta crollando sepolto da lozioni, balsami, shampoo, ioni  (adesso vanno tanto di moda).
D’accordo, alla genetica non c’è scampo. Papà li aveva secchi e spaventati  nonostante la brillantina Linetti e se guardo la foto di nonna idem. Sì, ma a quel tempo non c’erano tutti i prodotti di oggi, possibile non  riesca a fare qualcosa?
Esame del mio capello: sottile, secco, riccio-ondulato, crespo. Cute secca senza forfora.
La prima volta che ho visto una boccetta di balsamo l’ho scambiata per l’elisir dell’eterna giovinezza.
La ricordo ancora: piccola, verde giallina, con la vitamina F. Credo fosse della Wella.
Per un periodo è andata bene. Poi sono arrivata alla fase capelli appiccicati, capelli che lavavo ogni giorno, capelli disastro se fuori era umido.
Nell’era pre-internet la pubblicità sui giornali e in TV vinceva alla grande. Anche i parrucchieri dopo averti fatto una piega professionale ti rifilavano un prodotto (di solito costava più lui della piega stessa) e tu ti illudevi  che  con quello avresti ottenuto lo stesso risultato. Sssehh…
Poi è arrivato il web e mille opinioni, mille forum, mille soluzioni sono arrivate alla portata di chi cercava un aiuto. Ci siamo fatti la carta prepagata per comprare on line e abbiamo cominciato a spendere. A comprare prodotti  che aveva consigliato chi sembrava avere proprio il nostro stesso  problema.
Alzi la mano chi almeno per un periodo non ha tentato il BIO. Bando ai siliconi! Responsabili di tutti i difetti capellosi del mondo.
 Anche io per due anni ho eliminato i siliconi dai  prodotti per capelli (definiti  da tanti schifezze).
All’inizio sembrava bene. Poi: il sodium coco sulfate (?) mi faceva letteralmente dei bubboni in testa.
Ho scartato uno dopo l’altro due shampoo: 

·         -Athena’s Erboristica Shampoo riparatore ai semi di lino
·         -La saponaria Shampoo girasole e arancio (consigliatissimo nel web)

Un altro problema del bio è che quando lavavo i capelli non riuscivo ad entrare con le dita rasente al cuoio capelluto per massaggiare lo shampoo. E questo perchè da bagnati  i capelli erano un paccone aggrovigliato.
In realtà mi sono trovata  bene con i prodotti Korres  (shampoo e balsamo per capelli secchi, sottili e colorati)
Con i prodotti Phyto (shampoo capelli secchi e ultra secchi), con gli shampoo Apivita.
Ho  provato anche i costosissimi shampoo e balsamo Alterna. Sì, bene ma il prezzo era eccessivo.

Naturalmente ho seguito blog, tutorial e la conclusione è che i miei capelli dovrei lavarli poco e con poco shampoo, mettere maschere bio, non asciugarli, non usare ferri vari (cosa che ho fatto raramente). Zero schiariture.

E lo venite a dire a me?
Già ho i capelli da schifo se poi non li lavo, non li fono, non mi faccio la tinta sarei  Maga magò con dei capelli un po’ meno peggio.
Su di me ha funzionato il gel ai semi di lino (dà spessore). Se poi lo faccio di frequente  tende a seccare.

Seguo abbastanza la tutorialist Fairy Mary. Mi sembrava che i suoi capelli si avvicinassero ai miei. Ma gli shampoo “bubbonici” erano consigliati da lei. Per cui no, non abbiamo gli stessi capelli. Anche perché lei dice di avere il cuoio capelluto grasso.
A questo punto il post mi sembra troppo lungo. Per cui: continua
Ditemi la vostra opinione. Ciao.

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